La musica liturgica come liturgia
Partiamo dal dato storico che la musica è un elemento essenziale del culto. Nei secoli, in ogni epoca, dall’antichità fino ai nostri giorni, in ogni cultura, la presenza della musica nelle celebrazioni religiose è immancabile. Potrebbe sembrare assurdo, ma anche quelle convinzioni ideologiche che rilevano un certo quietismo nel loro culto, elevano, cantano una lode a Dio con il proprio silenzio, che è uno dei profili che può assumere la musica.
Se infatti la manifestazione musicale evidente è il cantare o il suonare, esiste una dimensione musicale “di fatto” che è quella, ad esempio, del parlare coralmente ed all’unisono come assemblea liturgica. La cadenza e la tonalità che da questa dimensione scaturiscono assomigliano più al cantare che al parlare.
Non dimentichiamo, infine, che tutta la produzione musicale sacra e liturgica, dagli inni, ai preludi e postludi per il servizio divino, dalla musica devozionale alla salmodia, dal gregoriano alla polifonia contemporanea, costituisce l’elemento più coinvolgente del culto.
Perciò, in questo lavoro, musica e liturgia non saranno trattate come due campi isolati ed indipendenti l’uno dall’altro, ma saranno interpretate partendo dalla convinzione che i problemi fondamentali nella liturgia hanno il loro contrappunto nella musica. Non è, pertanto, corretto affermare che esiste una musica durante la liturgia; dovremmo, piuttosto, parlare di una liturgia musicale, dove si avverte sempre più intimo il legame tra il far musica e il pregare. La liturgia musicale, potremmo fin d’ora sintetizzare, è il pregare facendo musica.
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Informazioni tesi
Autore: | Umberto De Baptistis |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Istituto Superiore di Studi musicali Gaetano Braga Teramo |
Facoltà: | Discipline musicali |
Corso: | Discipline musicali |
Relatore: | Italo Luciani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
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