Gli effetti della Globalizzazione sul mercato del lavoro italiano
Il lavoro che segue scaturisce dalla personale necessità di comprendere lo sviluppo di una disciplina molto complessa, come quella del diritto del lavoro, in un periodo delicato per la Nazione, dove la disoccupazione involontaria affligge molte famiglie del Sud e del Nord Italia. Consapevole della necessità del superamento di una fase di stallo delle relazioni industriali, delle opportunità sociali dell’individuo e prima di tutto di quelle lavorative, base di ogni presupposto, e rattristato dagli accesi dibattiti degli anni precedenti sulle importanti decisioni di una delle più note industrie automobilistiche italiane e sul dimensionamento di storici marchi di «casa nostra».
Il primo capitolo di questo elaborato consiste nell’analisi del fenomeno della Globalizzazione, nelle aspettative da questa generate, dalla caduta del muro di Berlino agli anni a seguire, delle nuove ed infinite opportunità prospettate per quel mondo senza barriere.Ma non tralasceremo l’esame del tema delle grandi Organizzazioni Internazionali, che sovente si sono pronunciate in materia, a volte con forza e con rilevanti dichiarazioni, come nel caso dell' ILO.
Un intero paragrafo è stato dedicato all’Unione Europea, all’evoluzione della stessa ed all’esame, seppur rapido, della materia del diritto del lavoro e delle tutele dei lavoratori all’interno dei Trattati, della Carta di Nizza ed infine dei Fondi posti a tutela degli Stati membri per ridurre i costi sopportati dai lavoratori a causa della Globalizzazione.Il secondo capitolo, cuore dell’elaborato, analizza esclusivamente il mercato del lavoro italiano, il tema dell’impatto della globalizzazione sui diritti acquisiti, e le aspettative speranzose disilluse del cittadino – lavoratore.(irresponsabilità d'impresa) Elencheremo le varie tipologie di flessibilità, il costo umano della stessa, passando dalla Legge Biagi, alla Legge Fornero, ed approdando al Jobs Act, nuova condizione di precarietà.Infine, la stessa flessibilità trattata nel capitolo sopra ricordato, viene ripresa nel terzo ed ultimo capitolo, a fronte del nuovo art. 18, dei decreti attuativi del Jobs Act, ormai quasi tutti in vigore.
L’ultimo paragrafo è un omaggio alla Legge n. 300 del 1970, il c.d. Statuto dei Lavoratori.
Unico punto di partenza e di arrivo di tutto il lavoro rimane,l’uomo, il cittadino, il lavoratore, il sognatore che sopporta la continua redistribuzione degli svantaggi e si adatta, suo malgrado, ad un sistema economico che risponde alla sola legge del profitto.
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Informazioni tesi
Autore: | Stefano Franzè |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | Discipline economiche e sociali per lo sviluppo |
Corso: | l-37 Discipline Economiche e Sociali per lo Sviluppo |
Relatore: | Paolo Caputo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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