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Artificiale. La tecnologia nell'arte: dalla fotografia alla realtà virtuale.

Il percorso fatto nella storia del moderno, per quanto sintetico, ci aiuta a tracciare uno scenario complessivo sulle relazioni tra l'arte e la tecnologia, rivelandosi ricco e articolato. Le correnti dell'arte moderna hanno disseminato la loro storia di segnali riguardanti in diversi modi i linguaggi di massa. In una prospettiva che dall'oggi guarda e ricostruisce il passato si rivela una ricchezza di strategie di assimilazione, di scambi e di antagonismi che è arrivata a uno snodo importante con le possibilità offerte dai nuovi media.
Se ne deduce così che l'immagine dell'arte per adeguarsi ai nuovi mezzi di diffusione e comunicazione tende a una condizione di "immaterialità".
Per valutare in pieno le possibilità sviluppate dall'arte verso i media è necessario ridefinire in una prospettiva unificante le esperienze considerate "marginali" durante il corso del secolo, dalla fotografia al cinema sperimentale, dallo studio degli "ambienti" al video, dai dispositivi sperimentali per la visione alle ipotesi utopiche di comunicazione.
Le divisioni adottate indicano dei percorsi specifici, sfuggenti ma continuamente ricollegantesi.
La sintetica ricostruzione di questo percorso non è svolta attraverso la catalogazione approfondita, ma nel montaggio di indicazioni, frammenti e impressioni che portano a considerare oggi i nuovi media come un panorama unificante, e i contributi dati nel campo delle arti visive; a volte interrotto da Elementi, Segni e Impronte, tracce che accompagnano nel corso del tempo l'apparire dei nuovi eventi mediatici e le reazioni in tale contesto da parte del "corpo" dell'arte.
La divisione, dunque, in diversi capitoli serve a sottolineare le capacità di un'opera o di utilizzare e attivare un concetto o una percezione invece di un'altra, a definire una connessione di concetti critici in un campo in cui i valori dell'opera sono spesso sopraffatti dalla loro unione con la forza delle tecnologie, e in un campo dove non è ancora chiaro dove si collocano forma e comunicazione, struttura e processo.
Non si tratta quindi di definire delle "correnti" in senso classico, quanto lo sviluppo di percorsi percettivi forti nel nuovo universo tecnologico da esplorare.

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Introduzione La prospettiva scelta in questa tesi si allon- tana da un'analisi legata unicamente agli sviluppi tecnologici di oggi per favorire una visione storica e complessiva dei rapporti tra arte e tecnologia. Il percorso fatto nella storia del moderno, per quanto sintetico, ci aiuta a tracciare uno scenario complessivo sulle relazioni tra l'arte e la tecnologia, rivelandosi ricco e articolato. Le correnti dell'arte moderna hanno disseminato la loro storia di segnali riguardanti in diversi modi i linguaggi di massa. In una prospet- tiva che dall'oggi guarda e ricostruisce il passato si rivela una ricchezza di strategie di assimilazione, di scambi e di antagoni- smi che è arrivata a uno snodo importante con le possibilità offerte dai nuovi media. Se ne deduce così che l'immagine dell'arte per adeguarsi ai nuovi mezzi di diffusione e comunicazione tende a una condizione di "immaterialità". Per valutare in pieno le possibilità svilup- pate dall'arte verso i media è necessario ridefinire in una prospettiva unificante le esperienze considerate "marginali" durante il corso del secolo, dalla fotografia al cine- ma sperimentale, dallo studio degli "ambienti" al video, dai dispositivi speri- mentali per la visione alle ipotesi utopiche di comunicazione. Le divisioni adottate indicano dei percorsi specifici, sfuggenti ma continuamente ricollegantesi. La sintetica ricostruzione di questo percor- so non è svolta attraverso la catalogazione approfondita, ma nel montaggio di indica- zioni, frammenti e impressioni che porta- no a considerare oggi i nuovi media come un panorama unificante, e i contributi dati nel campo delle arti visive; a volte interrot- to da Elementi, Segni e Impronte, tracce che accompagnano nel corso del tempo l'apparire dei nuovi eventi mediatici e le reazioni in tale contesto da parte del "corpo" dell'arte. La divisione, dunque, in diversi capitoli serve a sottolineare le capacità di un'ope- ra o di utilizzare e attivare un concetto o una percezione invece di un'altra, a defini- re una connessione di concetti critici in un campo in cui i valori dell'opera sono spes- so sopraffatti dalla loro unione con la forza delle tecnologie, e in un campo dove non è ancora chiaro dove si collocano forma e comunicazione, struttura e processo. Non si tratta quindi di definire delle "cor- renti" in senso classico, quanto lo sviluppo di percorsi percettivi forti nel nuovo uni- verso tecnologico da esplorare. 5

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