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Pornografia minorile su Internet nella prassi investigativa e processuale

La tesi analizza in premesse il fenomeno pedofilia dal punto di vista statistico-criminilogico, clinico e sociale; descrive compiutamente la normativa italiana in materia e le principali posizioni giurisprudenziali e dottrinali; descrive ed analizza le fattispecie più ricorrenti nella casistica concreta, le tecniche d'investigazione utilizzate, e le attività di esame tecnico-informatico sui supporti digitali; esamina e discute i principali orientamenti della giurisprudenza e della prassi in relazione al fenomeno della pedofilia e della pedopornografia in particolare.

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7Capitolo Primo PEDOFILIA E PORNOGRAFIA MINORILE Gli abusi sessuali su bambini e adolescenti non costituiscono certamente un fenomeno nuovo e caratteristico dei nostri giorni, e tuttavia l’esponenziale sviluppo di strumenti e tecnologie digitali, e la crescita inarrestabile della rete mondiale, hanno enormemente incrementato la diffusione ed il potenziale di offensività di simili comportamenti delittuosi, specie in relazione a produzione e diffusione di immagini e filmati pedopornografici. Ed è giusto sottolineare come la diffusione di simili contenuti nella rete sia capace di determinare una duplice offesa: oltre a quello perpetrato con la violenza commessa nei confronti del minore, si arreca un ulteriore danno alla sua immagine personale, con la diffusione di materiali informatici che lo ritraggono suo malgrado in atteggiamenti sessualmente espliciti. Dal punto di vista clinico, la scienza psichiatrica definisce la pedofilia come una parafilia, psicopatologia nella quale la deviazione rispetto alla “normalità” sessuale è posta in diretta dipendenza dell’oggetto fonte di attrazione 1 . Caratteri essenziali delle parafilie sono la presenza di fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e fonte di estrema eccitazione che, nello specifico caso della pedofilia, riguardano soggetti prepuberi e, secondo il DSM-IV, devono manifestarsi per almeno sei mesi perché si possa affermare l’insorgere della parafilia medesima. 1 La classificazione si deve al DSM-IV, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, edito dalla American Association of Psychiatry. Tra le parafilie sono comprese anche altre forme quali l’esibizionismo, il feticismo, sadismo e masochismo sessuali, il feticismo di travestimento ed il voyeurismo. Sul punto, il Manuale riporta: “F65.4 Pedofilia (302.2) La focalizzazione parafilica della Pedofilia comporta attività sessuale con bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli). Il soggetto con Pedofilia deve avere almeno 16 o più anni, e deve essere di almeno 5 anni maggiore del bambino. Per i soggetti tardo-adolescenti con Pedofilia, non viene specificata una precisa differenza di età, e si deve ricorrere alla valutazione clinica; bisogna tenere conto sia della maturità sessuale del bambino che della differenza di età. I soggetti con Pedofilia di solito riferiscono attrazione per i bambini di una particolare fascia di età. Alcuni soggetti preferiscono i maschi, altri le femmine, e alcuni sono eccitati sia dai maschi che dalle femmine. Quelli attratti dalle femmine di solito preferiscono quelle tra 8 e 10 anni, mentre quelli attratti dai maschi di solito preferiscono bambini un po' più grandi”.

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Informazioni tesi

Master di II livello in Scienze Forensi
  Autore: Roberto Matta
  Tipo: Tesi di Master
Master in
Anno: 2007
Docente/Relatore: Avv. Daniele Carra
Istituito da: Università degli Studi di Parma, R.I.S. Carabinieri Parma
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 93

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