Skip to content

Colpiti da un insolito musical - Osservazione partecipante del gruppo di adolescenti coinvolti dal progetto ''Diritti d'Autore - Autori di Diritti''

L’esperienza artistica vissuta da un adolescente in una situazione di gruppo può trasformare la sua struttura di significati, il suo grado di integrazione sociale? Fare arte in prima persona può affrancare dal nichilismo e dall’ipnosi televisiva in cui sempre più spesso i giovani sembrano cadere? Può l’arte vissuta sulla propria pelle, con i sacrifici, la fatica, l’inevitabilità del conflitto e la necessità della collaborazione con gli altri che essa comporta per raggiungere un obiettivo, trasformare chi ne fa esperienza, nel proprio immaginario artistico, nel relazionarsi agli altri, nella propria consapevolezza emozionale e nel grado di serenità e fiducia nel proprio futuro?
Partendo da una riflessione iniziale sul tipo di fruizione artistica dei giovani di oggi, facendo particolare attenzione al ruolo che la televisione ricopre nel farsi da intermediario tra l’arte e il giovane (i talent show e la spettacolarizzazione dell’esperienza artistica), la ricerca si pone l’obiettivo di studiare come e in quale misura l’arte sperimentata in prima persona e vissuta in una dimensione collettiva (il lavoro di gruppo) sia in grado di trasformare i ragazzi coinvolti nella realizzazione di un musical.
Allo scopo di osservare dall’interno questo processo ho partecipato al progetto “Diritti d’Autore – Autori di Diritti”, finanziato e patrocinato dal Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Treviso, che ha avuto come target un gruppo di giovani del territorio, molti dei quali vivono in situazioni di disagio. Grazie al lavoro di un regista, una coreografa, una musicista (la sottoscritta), un educatore, e il sostegno di alcuni volontari, lungo tutto l’anno scolastico 2009-2010 il gruppo, di circa una ventina di ragazzi, ha lavorato alla realizzazione di uno spettacolo musicale sulla tematica dei diritti dei minori, prendendo spunto dalla Carta dei Diritti dell’infante e dell’adolescente approvata alle Nazioni Unite nel 1989.
Il gruppo di giovani formatosi all'inizio del progetto si è rivelato subito estremamente eterogeneo al suo interno, in termini di età, scuola frequentata, provenienza sociale, grado di fruizione televisiva, ecc.. Una diversità che ha generato spesso situazioni di tensione e fatica, una diversità che andava per questo affrontata, elaborata in gruppo e trasformata in risorsa anche per lo spettacolo stesso, una fatica che ha insegnato loro la pazienza, l’ascolto, la flessibilità, l’empatia. L’elemento di maggior criticità del progetto, la diversità di aspettative rispetto allo stesso, si è trasformato nella più grande ricchezza di questo percorso, grazie soprattutto a un uso accorto da parte degli operatori dell’azione catalizzatrice ed elevante dell’arte.
Una volta canalizzate le energie verso il confronto e la partecipazione attiva all’interno del progetto, è stato possibile dar vita ad un percorso artistico complesso, nel quale i ragazzi sono stati chiamati a improvvisare, scrivere, riflettere sulla tematica dei loro diritti. Nel frattempo, il regista, la coreografa e la sottoscritta andavano a costruire il canovaccio del musical, prendendo spunto dalle provocazioni e dalle idee emerse in gruppo. I partecipanti hanno avuto modo di sperimentare forme d’arte per loro inaspettate ed inconsuete (il teatro moderno, la canzone d’autore, la danza moderna e contemporanea slegata dall’hip hop onnipresente nei programmi televisivi). Alcuni ragazzi, proprio a causa dello scarto tra lo spettacolo televisivo che avevano immaginato e quello reale e nuovo che stavano sperimentando durante il progetto, hanno abbandonato il percorso strada facendo, ma la maggior parte è riuscita ad arrivare fino a giugno, fino al grande spettacolo sul palco del teatro Eden a Treviso.
Analizzando le interviste realizzate durante il periodo estivo, ho potuto constatare che la maggioranza dei partecipanti si è scoperta dopo gli otto mesi di attività in gruppo più motivata, serena, forte nel rapportarsi agli altri. Molti hanno avuto modo di conoscersi più a fondo, relazionandosi con l’altro diverso da sé, di scoprire lati della propria interiorità dapprima sconosciuti. Alcuni hanno visto trasformati i rapporti con gli adulti della loro quotidianità. Molti hanno avuto modo di scoprire cosa volesse davvero dire “fare arte”: lavorare con pazienza e sacrificio, con tempi lunghi ben lontani dall’immediatezza del successo facile dipinto dalla televisione, per raggiungere un risultato che per gran parte del cammino era apparso confuso e irraggiungibile. Arte come scoperta, giorno dopo giorno, di parti inedite di sé, arte come percorso costellato di curiosità e stupore, arte come lente di ingrandimento e sguardo critico sul mondo, arte come strumento per rappresentare e trasfigurare la propria esperienza emotiva e relazionale, per agire attivamente e consapevolmente nella società.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
INTRODUZIONE Ero a Roma, una calda giornata della primavera del 2009, quando Simone Piazza, amico e fondatore dell'Associazione La Casetta, mi chiamò al telefono. Mi chiese se fossi disponibile a partecipare ad un progetto artistico per dare vita ad un musical insieme ad un gruppo di adolescenti della provincia di Treviso, finanziato dal Centro Servizi per il Volontariato. In qualità di musicista, ma anche di donna appassionata delle relazioni umane, soprattutto con persone di questa fascia di età, così affascinante e contraddittoria, accettai. Vivevo da mesi, da cantautrice quale sono, una profonda frustrazione rispetto a come certi modelli televisivi stessero profondamente intaccando la costruzione di significato degli adolescenti, anche per quanto riguarda la sfera dell'esperienza artistica. Da Saranno Famosi ad Amici di Maria de Filippi, da X-Factor a Music Farm, sentivo come fosse propinato ai ragazzi un paradigma di arte (fosse essa musica, danza o teatro) distorto e pericoloso: arte come apparenza, come fonte di successo certo, come strumento per alimentare un narcisismo sociale dilagante ed alienante. Avevo finalmente l'occasione di agire in prima persona per contrastare questa tendenza, offrendo ai ragazzi un'alternativa a questo modello televisivo, un'alternativa che fosse vera e concreta, che fosse fatica e stupore, sacrificio e conquista, scoperta e commozione. Dopo poco decisi che su questo progetto avrei condotto anche la mia ricerca di chiusura del percorso universitario in sociologia. Il mio lavoro e quello dei miei colleghi avrebbe avuto così una risonanza diversa, e avrebbe potuto forse fungere da modello per altre iniziative come questa. Avevo di fronte a me un'occasione preziosa per toccare con mano i vissuti dei giovani, figli di quest'epoca tormentata e scoraggiante, un'opportunità per capire se e come si possa agire in quello che sembra essere un nichilismo senza scampo. Scrive a proposito Umberto Galiberti: Oggi l'educazione emotiva è lasciata al caso e tutti gli studi e le statistiche concordano nel segnalare la tendenza, nell'attuale generazione, ad avere un maggior numero di problemi emotivi rispetto a quelle precedenti. E questo perché oggi i giovanissimi sono più soli e più depressi, più rabbiosi e ribelli, più nervosi e impulsivi, più aggressivi e quindi impreparati alla vita, perché privi di quegli strumenti emotivi indispensabili per dare avvio a quei 5

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi