L'evoluzione del Reporter di guerra. Dal taccuino ai droni
Il proposito della tesi è quello di analizzare le peculiarità del mestiere del reporter al fronte in particolare dal punto di vista strettamente umano, prendendo come oggetto d’analisi il corrispondente di guerra in quanto individuo. La prima sezione riguarderà il passato, il periodo che va dalla nascita del mestiere di reporter di guerra nel 1854 fino al termine della seconda Guerra Mondiale nel 1945. La seconda parte partirà dal 1946 per arrivare ai giorni nostri. Infine, il terzo ed ultimo capitolo verterà sul futuro, che si presenta come un’incognita. Tali date, scelte per la demarcazione temporale, sono le più appropriate nella trattazione di suddette tematiche. Il 1945-1946 segna la fine di un’epoca di conflitti, il 2016, invece, è il presente attuale, dietro cui si celano soltanto ipotesi. I temi affrontati cercheranno di distaccarsi dalla storicità, preferendo analizzare gli aspetti giornalistici e psicologici. Le sezioni del lavoro sono suddivise a specchio tra loro per garantire un confronto e una base di paragone nel tempo. Ogni capitolo infatti, sarà composto, in apertura, da un breve sottopunto introduttivo, il quale permetterà di comprendere lo scopo della sezione. Il raffronto passato-presente-futuro proseguirà trattando temi sensibili quali quello del pericolo che ogni reporter si porta dietro e l’incessante ricerca della verità. Altro importante tema affrontato è il costante sviluppo dei mezzi di comunicazione/tecnologici che garantisce un maggior numero di informazioni utili. Giornali, radio, televisioni e smart phones hanno modificato il modo di creare e divulgare le notizie, cambiando il mondo dei reporter. Nei primi due capitoli, infine, si opera una descrizione del lavoro svolto da alcuni dei più importanti reporter del passato e dei giorni nostri. La scelta è stata effettuata dopo l’analisi di determinati testi, tra cui «I reporter di guerra. Storia di un giornalismo difficile da Hemingway a Internet» di Mimmo Candito, vera e propria fonte di ispirazione. In esso viene posto l’accento su ogni aspetto della figura del reporter e delle persone vicine ad esso, mostrandone le trasformazioni. Un solo fatto è rimasto immutato: il concetto di guerra. Gli scontri si sono succeduti nei secoli, cambiando di mezzi e violenza, ma finita una guerra ne è iniziata subito ad un’altra. Nella situazione di strettissima attualità che ci vede coinvolti in cui gli attentati aumentano di frequenza, questo porterà a delle inevitabili conseguenze in generale, ma anche nel mondo dei reporter. Il panico generale si è propagato a dismisura, così come il sentimento di incredulità e disprezzo. Gli obiettivi sono diversi da quelli di una qualsiasi altra guerra precedentemente raccontata. Il numero di vittime civili ormai supera di gran lunga quello dei militari. Su questo fatto occorre riflettere. Il capitolo conclusivo prende in considerazione la possibilità di nuovi attacchi e riguarda un possibile scenario futuro per i reporter di guerra. Analizzando il passato e il presente, dallo sviluppo tecnologico alla regressione della verità, dalla costante richiesta di informazioni, alla difficoltà crescente nell’ottenere news da fonti attendibili, è stato possibile giungere ad una conclusione. La figura del reporter di guerra scomparirà del tutto dalla scena o riuscirà a ritagliarsi uno spazio? Ciò che appare assodato è il minore spazio che verrà concesso agli inviati, i quali, molto probabilmente, verranno via via sostituiti da più innovativi ed efficienti automi ipertecnologici.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Otella |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche e Sociali |
Relatore: | Marinella Belluati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 100 |
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