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Apprendimento dell'inglese e suo utilizzo all'interno del Parlamento Europeo

Il mio lavoro analizza le cause delle deviazioni dalla lingua standard, cerca di dimostrare la prevedibilità degli errori e delle variazioni in relazione al contesto di discenti e di parlanti non nativi attraverso le fasi comuni dell'apprendimento della seconda lingua avvalendosi sia di studi di linguistica sull'apprendimento della seconda lingua sia di un'analisi di dati specifici. Ciò che intendiamo verificare è se l'inglese di parlanti non nativi presenta caratteristiche simili all'inglese dei discenti. Il mio lavoro è parte di un progetto che si impegna a confrontare le versioni orali di discorsi di europarlamentari con le rispettive versioni scritte corrette da revisori madrelingua. Questo lavoro intende verificare se, nell'uso dell'inglese di parlanti non nativi si ritrovano le stesse deviazioni dalla lingua standard osservate da diversi linguisti nell'ambito dell'apprendimento della seconda lingua da parte di discenti.
Il lavoro è suddiviso in due capitoli: nel primo capitolo "fenomeni osservabili dell'acquisizione della seconda lingua", sono presentate le varie teorie riguardanti lo sviluppo della seconda lingua ed è inoltre definito il concetto di errore. Lo sviluppo degli studi di linguistica riguardante l'apprendimento/acquisizione della seconda lingua segue nella mia memoria un ordine cronologico. Si parte dalle prime teorie sulle deviazioni dalla lingua standard come l'analisi contrastiva, l'analisi dei morfemi si passa poi all'analisi degli errori e all'interlingua; le teorie sono esposte con i corrispettivi esempi fino ad arrivare alle teorie più recenti e attuali trattando anche la linguistica computazionale.
Il secondo capitolo "analisi quantitativa dei dati" è costituito da un'analisi di testi orali di dibattiti di europarlamentari (15 maggio 2006) e dalle trascrizioni ufficiali degli stessi dibattiti. L'analisi si propone di classificare le deviazioni dalla lingua standard e le altre correzioni che compaiono sulla versione ufficiale corretta da revisori. Si è creata cosi' una tabella per ogni discorso e si è contato con quale frequenza sono state effettuate le diverse correzioni. Per concludere abbiamo evidenziato le caratteristiche comuni delle deviazioni dalla lingua standard compiute da discenti e trattate nel primo capitolo con quelle riscontrate tra gli europarlamentari nell'uso di una seconda lingua attraverso le trascrizioni e il calcolo di frequenze di ripetizione.

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Introduzione e Metodologia L’interesse per l’uso veicolare di una lingua straniera nasce in seguito ad un’esperienza formativa all’estero nella città di Salisburgo, durante l’anno accademico 2007/2008, dove ho avuto modo di confrontarmi in prima persona con l’utilizzo di una seconda lingua da parte di discenti. Il progetto Erasmus dà la possibilità a studenti di tutta Europa di convivere con studenti stranieri e di comunicare vicendevolmente utilizzando le conoscenze della seconda lingua. Questa esperienza mi ha dato modo di utilizzare il tedesco come lingua veicolare, poiché lingua ufficiale dello stato che mi ha ospitato. Una volta rientrata mi è stato possibile collaborare al progetto di linguistica inglese riguardante l’uso dell’inglese come lingua veicolare all’interno del Parlamento Europeo. Il mio lavoro analizza le cause delle deviazioni dalla lingua standard, cerca di dimostrare la prevedibilità degli errori e delle variazioni in relazione al contesto di discenti e di parlanti non nativi attraverso le fasi comuni dell’apprendimento della seconda lingua avvalendosi sia di studi teorici di linguistica sia di un’analisi di dati specifici. Ciò che intendiamo verificare è se, nell’uso dell’inglese di parlanti non nativi si ritrovano le stesse deviazioni osservate nell’uso dell’inglese dei discenti. Il mio lavoro è parte di un progetto che si impegna a confrontare le versioni orali di discorsi di euro parlamentari non nativi con le rispettive versioni scritte corrette da revisori. Questo lavoro intende verificare se nell’uso dell’inglese dei parlanti non nativi si ritrovano le stesse deviazioni dalla lingua standard osservate da diversi linguisti nell’ambito dell’apprendimento della seconda lingua da parte dei discenti. Il lavoro è suddiviso in due capitoli: nel primo capitolo, “fenomeni osservabili dell’acquisizione della seconda lingua”, sono presentate le varie teorie riguardanti lo studio della seconda lingua ed è inoltre definito il concetto di errore. Lo sviluppo degli studi di linguistica riguardante l'acquisizione/apprendimento della seconda lingua segue nella mia memoria un ordine cronologico, parte dalle prime teorie sulle deviazioni dalla lingua standard con i corrispettivi esempi ed arriva fino alle teorie più recenti e attuali trattando anche la linguistica computazionale. Il secondo capitolo “analisi quantitativa dei dati” è costituito da un’analisi di testi orali di dibattiti di euro parlamentari (15 maggio 2006) e dalle trascrizioni ufficiali degli stessi dibattiti. L’analisi si propone di classificare le deviazioni dalla lingua standard e le altre correzioni che compaiono sulla versione ufficiale corretta da revisori. Si è creata così una tabella per ogni discorso e si è contato con 3

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Parole chiave

acquisizione dell'inglese
analisi contrastiva
analisi degli errori
analisi dei morfemi
analisi di dati
apprendimento-inglese
chomsky
classificazione degli errori di corder
cognitivismo
comportamentismo
corpus
criteri di valutazione degli errori
discente
europarlamentari
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interlingua
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selinker

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