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Come gli europei divennero bianchi

Recenti studi genetici, hanno messo in luce alcune differenze fisiche e metaboliche risalenti alle popolazioni europee di 8 mila anni fa (Berger et al., 2014).
Tali differenze, quali principalmente il colore della pelle bianca e la capacità di digerire il lattosio, si sarebbero evolute a seguito della necessità di aumentare la mineralizzazione sia aumentando l’assorbimento dei raggi solari grazie alla depigmentazione che favorendo la fruizione di Ca2+ a partire dal latte.
Una pelle più chiara infatti cattura più facilmente i raggi solari rispetto a quella più scura che al contrario ha un’azione schermante grazie alla maggiore quantità di melanina.
Il mio elaborato si focalizza sulle modifiche genetiche che hanno portato alla comparsa della lattasi e della pelle bianca in Europa per poi parlare della vera funzione evolutiva di questo enzima digestivo, che è stato messo in evidenza essere determinante non tanto per regolare la quantità di vitamina D quanto per permettere l’assunzione di latte da un punto di vista nutritivo (Bramanti et al., 2009).
Successivamente prendo in considerazione l’assorbimento del lattosio, il ruolo della vitamina D nell’organismo, le metodiche usate per analizzarne la concentrazione corporea ed eventuali patologie derivanti da una sua carenza.
I portatori di queste variazioni genetiche provenienti da antiche popolazioni di agricoltori e cacciatori di 8 mila anni fa hanno infatti dato vita a correnti migratorie in grado di diffondere cinque diversi geni responsabili della depigmentazione e della capacità di digerire il latte in età adulta; studi sono stati condotti sul DNA di 83 scheletri umani rinvenuti in diversi siti archeologici europei (Intini, 2015).

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1 Premessa Recenti studi genetici, hanno messo in luce alcune differenze fisiche e metaboliche risalenti alle popolazioni europee di 8 mila anni fa (Berger et al., 2014). Tali differenze, quali principalmente il colore della pelle bianca e la capacità di digerire il lattosio, si sarebbero evolute a seguito della necessità di aumentare la mineralizzazione sia aumentando l’assorbimento dei raggi solari grazie alla depigmentazione che favorendo la fruizione di Ca 2+ a partire dal latte. Una pelle più chiara infatti cattura più facilmente i raggi solari rispetto a quella più scura che al contrario ha un’azione schermante grazie alla maggiore quantità di melanina. Il mio elaborato si focalizza sulle modifiche genetiche che hanno portato alla comparsa della lattasi e della pelle bianca in Europa per poi parlare della vera funzione evolutiva di questo enzima digestivo, che è stato messo in evidenza essere determinante non tanto per regolare la quantità di vitamina D quanto per permettere l’assunzione di latte da un punto di vista nutritivo (Bramanti et al., 2009). Successivamente prendo in considerazione l’assorbimento del lattosio, il ruolo della vitamina D nell’organismo, le metodiche usate per analizzarne la concentrazione corporea ed eventuali patologie derivanti da una sua carenza. I portatori di queste variazioni genetiche provenienti da antiche popolazioni di agricoltori e cacciatori di 8 mila anni fa hanno infatti dato vita a correnti migratorie in grado di diffondere cinque diversi geni responsabili della depigmentazione e della capacità di digerire il latte in età adulta; studi sono stati condotti sul DNA di 83 scheletri umani rinvenuti in diversi siti archeologici europei (Intini, 2015).

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Pia Bruno
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Scienze Biologiche
  Corso: Scienze biologiche
  Relatore: Mariastella  Simonetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

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Parole chiave

europa
genetica
evoluzione
selezione naturale
vitamina d
scienze dell'alimentazione
bianchi e neri
lattasi
genetica evolutiva
pigmentazione della pelle

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