Peter Zumthor, Verità corporee

La Zumthor House, situata ad Haldenstein, piccolo comune della Svizzera del Canton Grigioni, è l'attuale casa-ufficio dove Zumthor vive e lavora con la sua famiglia, in prossimità dell'Atelier Zumthor dove invece operano i suoi collaboratori all'interno di una sfera più professionale.

Questo edificio costruito tra il 1998 e il 2005 si sussegue ad altri due precedenti, che si facevano carico dello stesso ruolo, costruiti rispettivamente nel 1976 e nel 1986. Tra i tre edifici quello odierno è sicuramente quello in cui sono maggiormente presenti le tematiche espressive maturate dall'architetto nel corso degli anni.

All'interno del libro "Atmosfere" l'architetto svizzero riporta: "L'architettura è indubbiamente l'arte dello spazio, si dice, ma l'architettura è anche un'arte del tempo". Con questa frase Zumthor ci da l'idea di come l'architettura sia composta da spazi animati dal movimento delle persone che si trovano al suo interno e come essa possa essere intesa come un set cinematografico, dentro al quale, le persone ricoprono il ruolo di attori donandole vita attraverso le proprie azioni.

La Zumthor House si sviluppa infatti come un volume formato da spazi interni che generano un'azione di movimento per mezzo dei gesti di vita quotidiana di chi la abita. Questo avviene in senso orizzontale ma anche verticalmente nel corso della giornata. La sua conformazione infatti è pensata come una successione di spazi, si parte dal seminterrato dove è presente il laboratorio di modellistica, il piano terra dove vita privata e lavorativa si incontrano in uno spazio più pubblico aperto verso l'esterno per mezzo di grandi vetrate, finendo al primo piano dove è situata la zona notte in uno spazio più intimo e riservato.

La sezione si presenta quindi come un percorso verticale che scandisce i diversi momenti della giornata tra la vita lavorativa e quella privata portando ad una integrazione delle due nel piano terra. Lo stesso avviene in pianta, dove il movimento è generato dall'introduzione di volumi pieni che danno vita ad altri di vuoto, dando forma a dei punti di tensione che generano movimento tra uno spazio e l'altro della casa.

Il tema di fondo, che è riscontrabile in molte delle opere dell'architetto è quindi quello della seduzione.

Lo spazio sembra dare l'impressione a chi lo vive di vagare apertamente per gli ampi spazi, lasciando una certa libertà; in realtà per mezzo dell'introduzione di pieni che inducono la riduzione dell'ampiezza dello spazio, l'architetto riesce a dare forma ad una sequenza di spazi.

All'interno l'abitazione in genere non permette mai una visione complessiva degli ambienti, consente invece una loro scoperta volta per volta, accettando in parte la comprensione della funzione dello spazio che ne sussegue, per non creare una sensazione di smarrimento.

Come il silenzio per essere percepito ha bisogno del suono, il movimento ha bisogno della pausa. Grazie ad un'attenta scansione ritmica degli spazi, nei progetti di Peter Zumthor il vuoto diventa un luogo per accogliere, dello stare. È qui che il tempo sembra fermarsi per rimanere sospeso, in risonanza con il luogo, ovvero nel silenzio delle montagne Svizzere nel quale ci si trova.
 
Il paesaggio circostante si insinua all'interno dell'abitazione per mezzo delle ampie vetrate che affacciano sulla corte interna e sul lato retrostante della casa.