Il rovescio della mia mente. Viaggio in cinque stanze del male di vivere di Sarah Kane, una giovane donna di fine secolo.
What Sarah Kane did next
Come abbiamo visto, il debutto dell’ opera prima di Sarah Kane al Royal Court, non solo era stato l’obiettivo di alcune delle più feroci critiche del decennio ma fu anche oggetto di uno dei più grossi scandali che colpì il teatro britannico. La critica si era unita in una condanna unanime definendolo “il dramma delle atrocità” che si esauriva “nell’ elenco di una serie di episodi violenti e degradanti”87, frutto di “una giovane donna arrabbiata” alle prime armi con la scrittura. Dopo sedici mesi di assenza, la Kane era tornata sulla scena inglese con Phaedra’s Love, un’adattamento in chiave contemporanea tratto da Fedra di Seneca che la vedeva anche nei panni di regista. La nuova pièce era stata allestita al Gate Theatre, un piccolo teatro nel quartiere di Notting Hill, e neppure in questo caso mancarono le polemiche. Nei giorni successivi al dedutto del 15 maggio 1996 le reazioni si erano già mescolate tra stroncature e elogi. La recensione firmata da Michael Billington spiegava che “viscerally, her play has undeniable power: intellectually, it’s hard to see what point it is making”; Kate Bassett sentenziava: “Speech is terse, truncated. Violence does not reach us by word of mouth. It is in our faces, almost literally as the cast thwack between clups of seats. The trouble is that the lashings of stage violence are not really shocking, just hard to believe”. Charles Spencer alludeva invece alla possibilità di consultare uno psichiatra, più che un critico teatrale. Maggiori apprezzamenti arrivarono da critici più giovani, entrambe di sesso femminile, come Samantha Marlowe di What’s On affermando che la Kane “sfida le convenzioni teatrali con arguzia, intelligenza e perfidia”, e Kate Stratton, sostenendo che l’opera “blows a range of dramatic rapsberries at an unmistakably British society captuted in galloping decay”. La scena si apriva con Ippolito sdraiato in una stanza buia che guarda un film e mangia hamburger. Si soffia il naso con un calzino sporco e con un altro si masturba finchè non
viene senza un barlume di piacere (1:61).
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Il rovescio della mia mente. Viaggio in cinque stanze del male di vivere di Sarah Kane, una giovane donna di fine secolo.
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Informazioni tesi
Autore: | Carla Bua |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo |
Corso: | Televisione, Cinema e Produzione Multimediale |
Relatore: | Elio De Capitani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 194 |
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