La Biodanza come prevenzione e supporto nelle patologie della terza età

Negli anni 90 si è diffusa la "salutogenesi", una nuova direzione di ricerca che si occupa di studiare le fonti della salute fisica, psichica e spirituale. Il concetto è stato sviluppato dal sociologo della medicina Aaron Antonovsky (1923-1994) che lo ha anteposto alla "patogenesi" (individuare le cause della malattia).

Egli voleva capire cosa conserva in buona salute la persona, nonostante le avversità della vita. Per Antonovsky la salute si mantiene attraverso le sfide e il superamento delle difficoltà. Abbiamo nelle nostre potenzialità tutte le "risorse generali di resistenza".
La vita è come un fiume da esplorare nuotando, per acquisire conoscenza e sicurezza. Altri fattori importanti per la salute sono: la relazione umana, basata su lealtà, rispetto, amore, la fiducia in se stessi e nell’umanità, la tolleranza verso le frustrazioni e lo stress, la positività verso la vita, ecc….. Anche nella malattia, c’è sempre una parte del corpo in cui c’è salute che si può propagare.

Noto in tali affermazioni, principi già enunciati da Rolando Toro negli anni 60, quando creò la Biodanza, sistema di riabilitazione esistenziale e sviluppo umano che ruota intorno al concetto del "modello teorico" (modello dell’uomo cosmico, cioè dell’uomo nella sua dimensione biologica, psicologica e quindi cosmica). Ritengo che la Biodanza possa essere un valido metodo per scoprire come creare salute e come tutelarla per vivere meglio.