Caso clinico: Disturbo ossessivo compulsivo in comorbilità con Disturbo da attacchi di panico
Vincoli metacognitivi nell'elaborazione del paziente agli attacchi di panico
Marco presenta deficit metacognitivi sia per quanto riguarda l’autoriflessività sia per quello che concerne il decentramento.
Il paziente ha difficoltà a riconoscere le proprie emozioni e soprattutto a differenziarle dai pensieri e, quando il riconoscimento dello stato emotivo avviene, né individua solamente i correlati fisiologici, cioè compie una lettura somatica/sensoriale delle emozioni. Infatti gli ABC, almeno inizialmente, sono caratterizzati da iperproduzioni nella colonna “B” e da sensazioni somatiche senza l’individuazione dell’emozione corrispondente nella colonna “C”.
Inoltre riesce con difficoltà a creare collegamenti tra le variabili poiché fatica ad avere consapevolezza dei meccanismi che presiedono l’attivazione emotiva (… non capivo proprio perché dovevo sentirmi male in quel modo … apparentemente andava tutto bene”).
Per quanto riguarda le funzioni di decentramento, i deficit sono contesto dipendenti. Quando il paziente riferisce degli attacchi di panico manifesta un deficit di decentramento in quanto attribuisce agli altri pensieri giudicanti senza riuscire a discriminare i propri contenuti mentali da quelli altrui: pensa che gli altri possano vedere il suo malessere o il suo disagio ed in base a questo giudicarlo come debole, vulnerabile, una femminuccia.
Tuttavia Marco in seduta riesce a compiere delle operazioni di decentramento adeguate “beh … qui seduto e tranquillo riesco a capire che è possibile che gli altri non si accorgano del mio star male o che comunque possano pensare anche altre cose e non che sono un debole”... Marco, nell’attività di padroneggiamento delle emozioni, usa prevalentemente strategie di primo livello come l’evitamento “ê meglio che non vado a fare la passeggiata in città, ci sarà sicuramente troppa gente ed io mi sentirò male”. Talvolta riesce ad impegnarsi anche in strategie di secondo livello come la distrazione (“guardo la Tv o leggo un libro”) e l’auto-imposizione “Marco non ci devi pensare”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Caso clinico: Disturbo ossessivo compulsivo in comorbilità con Disturbo da attacchi di panico
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Informazioni tesi
Autore: | Gionata Martini |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Psicoterapia cognittiva e cognitivo comportamentale |
Anno: | 2011 |
Docente/Relatore: | Anna Finocchietti, Daniela Resechi, Linda Tarantino |
Istituito da: | Scuola Cognitiva Firenze |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
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