I luoghi del cinema e i rituali della visione
Verso il consumo di nuove esperienze cinematografiche
L'esperienza di visione del prodotto cinematografico mette in gioco in maniera continua i sensi e l'esperienza dello spettatore, che si trova a dover volgere il suo sguardo in maniera sempre differente a seconda del tipo di media che incontra. La sua capacità ad adattarsi in maniera flessibile a questi ultimi, lo porta a sperimentare modalità di consumo diverse per soddisfare ogni suo desiderio.
Dal canto loro i nuovi media tendono al sincretismo, cioè alla diversificazione e fusione delle forme di visione cinematografica, per meglio adattarsi ad una società che offre più di quello che forse si riesce ad assimilare. Soprattutto con la diffusione delle tecnologie digitali, la virtualizzazione e attualizzazione delle immagini e della comunicazione è sempre possibile in ogni luogo e in qualsiasi tempo: lo spettatore ha una libertà di scelta che non ha riscontri nel passato.
Egli ha la libertà soprattutto di scegliere le condizioni, i tempi e i modi attraverso i quali visionare un film. A seconda della propria esperienza con un determinato media egli può personalizzarla: rispetto al tempo può decidere di spezzare un film e riprenderlo tempo dopo, così come può scegliere il luogo della visione e se farlo insieme ad altre persone o individualmente.
Oltre agli spazi virtuali anche i luoghi fisici, per affrontare questa rapida trasformazione, si sono evoluti secondo le esigenze dei media e della società, fino a riclassificare gli spazi urbani.
Il tempo del post moderno e le nuove pratiche di consumo si spostano nelle periferie, svuotando la città dal suo significato intrinseco di luogo di aggregazione e socializzazione.
Già gli individul media avevano portato a un cambio di prospettiva in questo senso, privilegiando l'ambiente domestico per una socialità più intima rispetto alla città. “Se nelle società moderne lo spazio era fisico, concreto, identitario, tangibile, dotato di significati e funzioni specifiche che definiamo nettamente luoghi, identità, pratiche sociali, nella contemporaneità esso perde la sua valenza materiale per farsi temporaneo, dinamico, accelerato, sempre più autonomo e indipendente dalla esperienza quotidiana e sociale degli individui.” (V.Codeluppi in L’esperienza degli spazi di consumo, 2007)
Spazialmente, grazie alla costante urbanizzazione e lo sviluppo e diffusione dei mezzi di trasposto, i confini tra centro e periferia, tra dentro e fuori, tra campagna e città si relativizzano. I centri nevralgici del consumo, dello spettacolo e del divertimento si spostano fuori dai confini della “città classica” per far fiorire i nuovi luoghi deputati: immensi centri commerciali, discoteche, parchi divertimento e multisala si conquistano un posto in prima fila nella nuova cultura delle merci.
Questo brano è tratto dalla tesi:
I luoghi del cinema e i rituali della visione
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Pucci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | comunicazione e pubblicità per le organizzazioni |
Relatore: | Roberta Bartoletti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 133 |
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