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Il rischio di controparte nell’attuale crisi finanziaria: I casi Banca Italease e Lehman Brothers

Verso Basilea III

I primi anni di applicazione di Basilea II consentono già di trarre le prime conclusioni circa l’efficacia ed i risultati dell’introduzione delle nuove disposizioni di vigilanza. Sicuramente il nuovo accordo sul capitale presenta aspetti positivi, quali la migliore calibratura dell’assorbimento patrimoniale in funzione dell’effettiva rischiosità della controparte, ampliamento delle tipologie di rischio soggette a specifico coefficiente patrimoniale, aumento del grado di disclosure nei confronti del mercato. Nonostante ciò Basilea II non è esente da elementi di criticità, che hanno fatto emergere la necessità di un ulteriore ripensamento.

Soffermiamoci sugli aspetti più contrastanti di Basilea II. In primo luogo il nuovo accordo sul capitale “pone eccesiva enfasi al tema della redditività, piuttosto che a quelli della liquidità e della solvibilità”. E’ naturale che per le banche l’obiettivo fondamentale sia quello di espandere il proprio volume d’affari, ma questo scopo non è primario per una normativa di vigilanza prudenziale, il cui compito principale è la salvaguardia della stabilità del sistema bancario. Nel periodo di implementazione di Basilea II si è invece notato un assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito in alcuni casi addirittura inferiore rispetto a Basilea I.

Un’ulteriore considerazione riguarda la necessità di “pervenire ad una più esatta definizione delle varie forme tecniche di patrimonializzazione”. In merito a questo argomento l’intervento di Basilea II si è rivelato parziale ed ha riguardato soltanto la distinzione tra patrimonio di base e supplementare. Sarebbe quindi opportuno definire una distinzione più chiara tra i vari strumenti di costituzione del patrimonio (soprattutto di quello di primo livello, che rappresenta il vero strumento per garantire la solidità), in modo tale da limitare le emissioni bancarie che possano essere inseribili a vario titolo nel patrimonio di base o supplementare.

“Basilea II ripone inoltre un’eccessiva fiducia sul ruolo delle agenzie di rating e sull’affidabilità dei rating esterni”. I problemi principali che interessano il rating riguardano: la possibile inesattezza nella misurazione dell’effettiva rischiosità; la prociclicità, intesa come diminuzione del credito erogato dalle banche nei periodi di rallentamento economico, causa il crescere del rischio medio ed il deterioramento della qualità media della controparte; il conflitto di interesse cui risultano esposte le agenzie. Basilea II, infatti, presenta maggiore prociclicità rispetto a Basilea I in quanto impone un aggiornamento periodico dei rating e, nei periodi di congiuntura avversa, il peggioramento della qualità dell’attivo comporta un maggiore assorbimento patrimoniale e conseguentemente un’offerta di credito minore da parte delle banche. Inoltre è innegabile la presenza di possibili conflitti di interesse tra agenzie di rating e società valutate, in quanto le prime sono pagate dalle seconde e le agenzie esterne svolgono anche attività di consulenza nei confronti delle esaminate perché conseguano un miglioramento del merito del credito.

In ultima istanza si è rivelato anche necessario un ripensamento sul ruolo della vigilanza per evitare che si ripropongano dissesti bancari dovuti anche all’eccessivo grado di libertà lasciato agli intermediari in termini di controllo e copertura delle proprie sorgenti di rischio. La recente crisi economica e finanziaria, di cui parleremo più approfonditamente in seguito, ha messo in luce queste criticità e ha generato una forte spinta per la revisione del trattato. Il Gruppo dei Governatori delle banche centrali e dei Capi della vigilanza (Group of Central Bank Governors and Heads of Supervision - GHOS), organo direttivo del Comitato di Basilea, ha approvato l'assetto generale del Basilea 3 nel settembre 2009 e il Comitato ha formulato proposte concrete nel dicembre 2009.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il rischio di controparte nell’attuale crisi finanziaria: I casi Banca Italease e Lehman Brothers

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Ghiandoni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Economia
  Corso: economia e gestione aziendale - mercati finanziari
  Relatore: Maria Letizia Guerra
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 108

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