Sclerosi Multipla e fatigue: approccio neurocognitivo
Valutazione della fatica
Per valutare l’entità del sintomo, da un punto di vista qualitativo è senz’altro fondamentale un approccio del tipo Narrative Based Medicine al paziente, in quanto solo col narrato (inteso non come semplice anamnesi) del paziente ed eventualmente del proprio caregiver, si può comprendere quanto questo sintomo sia presente e invadente nelle attività di vita quotidiana della persona e come questi reagisca alla sua presenza. Il paziente può esprimersi attraverso similitudini o metafore come mezzi di condivisione della propria situazione, che richiedono all’operatore sanitario sensibilità e comprensione tali da tradurre in maniera quanto più affidabile possibile ciò che viene espresso dal paziente, anche se apparentemente disconnesso dalla realtà.
“I racconti sono il nostro modo di organizzare, interpretare e dare significato alle esperienze, assicurando loro un senso di continuità”
(Bruner, 1988, 1992)
Esistono inoltre scale di valutazioni e questionari che permettono una quantificazione del sintomo in relazione alla riduzione della forza muscolare, al consumo di energia e ai tempi necessari a svolgere determinate attività.
La scala clinica maggiormente utilizzata a livello internazionale è la Fatigue Severity Scale (FSS, Krupp & Co, 1989) che si compone di nove item ai quali il soggetto deve rispondere con un range 7-1 in base alla condivisione forte o nulla con quanto riportato nell’item. Gli items indagano aspetti fisici, sociali, cognitivi ed emotivi associati alla fatica. Maggiore è il punteggio, più grave è la percezione della fatica.
Da recenti studi è emerso come, ad un anno, i valori ottenuti con la scala FSS correlano negativamente al volume del pallido e l’anisotropia frazionale del lobo temporale destro evidenziati mediante tramite neuroimaging di RMI in T1 e DTI; i suddetti esami strumentali possono dunque assumere un possibile ruolo di nuovi biomarkes nel monitoraggio della fatica in pazienti con SM. Studi precedenti hanno anche dimostrato l’interessamento dei lobi frontale e parietale e dei gangli della base nella manifestazione della fatica.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Sclerosi Multipla e fatigue: approccio neurocognitivo
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Capuano |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Fisioterapia |
Relatore: | Mariaconsiglia Calabrese |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 101 |
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