La Fine del Mondo: temi e vissuti escatologici nelle esperienze schizofreniche
Universalità del vissuto di fine del mondo
A proposito della fine del mondo come tema delirante la psichiatria si mantiene, e non senza ragione, estremamente cauta per quanto riguarda la sua classificazione nosografica. Essa infatti, scrive Ernesto De Martino, «Denuncia il pericolo di unificare astrattamente nella genericità del tema, processi di significato clinico diverso partecipi di dinamiche morbose distinte».
Secondo Dario De Martis questo vissuto basale « Può rivelarsi in forma più o meno pura allorché la catastrofe psicotica mette a nudo la problematicità esistenziale dell’uomo, nel momento in cui si realizza una crisi della sua presentificazione e si dispiega drammaticamente, per usare la bella immagine di De Martino, la polarità di difetto o di eccesso di semanticità dell’universo in tensione » .
I quadri di patologia mentale in cui è possibile osservare questo tipo di delirio oltre che nella schizofrenia insorgente sono gli stati oniroidi o confusi onirici a contenuti mistici, stati epilettici crepuscolari, determinati stati nevrotici cronici a sfondo ansioso, melancolia (sindrome di Cotard), come pure in psicosi indotte di tipo collettivo. In ciascuno di questi quadri nosologici il tema della fine del mondo si determina in modo diverso e presenta per tanto un valore diagnostico tutt’altro che univoco.
Ad esempio, per quanto concerne l’intenzionalità dell’esperienza delirante, osserviamo l’oscillazione dalla passività della condizione schizofrenica, in cui prevale il sentimento di gefornenheit (essere gettato), per usare un’immagine di Heidegger, in una situazione senza uscita, alla massima responsabilizzazione della coscienza melancolica che si accusa dell’evento catastrofico.
Inoltre per quanto riguarda il parametro temporale, Dario De Martis (1967) ne mette in risalto varie condizioni cliniche :
a) “il mondo è finito”: questa condizione è tipica nei deliri di negazione;
b) “il mondo finirà”: nell’umore delirante l’evento catastrofico si presenta come immanente, prossimo;
c) “il mondo sta crollando in questo momento”: è ancora fondamentalmente lo schizofrenico iniziale che vive l’hic et nunc della sua catastrofe.
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La Fine del Mondo: temi e vissuti escatologici nelle esperienze schizofreniche
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Informazioni tesi
Autore: | Daniele Zinghinì |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Giovanni Stanghellini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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