Gli Indicatori di Performance
Una nuova ottica di valutazione. DCF Model e Residual Income
La risposta all'inadeguatezza degli indicatori accounting-based sta nell'introduzione di nuovi indicatori di performance che si focalizzino sui fattori che accompagnano la creazione di valore per gli azionisti. Si tratta di indicatori financial-based che tengono in considerazione del costo del capitale, del costo del debito e del rendimento per il rischio nel calcolo della performance.
Occorre innanzi tutto analizzare quali sono le componenti che determinano il valore. Per l'azionista il valore è funzione degli investimenti, dei flussi di cassa (cash flows) da essi generati, della loro durata e del costo del capitale dell'impresa. Il meccanismo usato all'interno del mercato per stimare il valore usando i fattori appena esposti è il Modello dei flussi di cassa scontati, o Discounted Cash Flow (DCF) model. Il metodo dei flussi di cassa scontati è basato sulla determinazione del valore attuale dei flussi di cassa attesi da una specifica attività. Il flusso può essere rappresentato non solo dal cash flow ma anche dai dividendi (DDM). L'obiettivo di tale modello è stabilire il valore di una società, di conseguenza permette di individuare quali sono le strategie e gli investimenti che consentono l'aumento del valore della stessa. Tuttavia, nella pratica, il calcolo di tale valore può risultare complesso man mano che gli input aumentano. Possiamo quindi ricorrere ad un modello semplificato di DCF, basato su specifiche ipotesi relative al business e ai suoi flussi di cassa (ad esempio tassi di crescita costanti), chiamato Modigliani-Miller DCF, per cui risulta che:
Valore dell'impresa = Valore delle attività + Valore della crescita delle attività
La formula Modigliani Miller, sebbene troppo semplice per risolvere il problema di fondo, è un esempio particolarmente utile per individuare quali sono le fonti da cui dipende il valore di un impresa.
Purtroppo l'eccessiva semplificazione la rende inadatta a risolvere il reale problema, inoltre il concetto di valore attuale netto si dimostra inutile a meno che non possiamo calcolarlo sui flussi di cassa relativi all'intera vita economica dell'impresa. Il modello DCF può essere considerato misuratore di performance solo se si appresta ad essere periodicizzato in anni, semestri, mesi, o in un qualsiasi altro periodo di riferimento. È proprio questo ciò che i nuovi misuratori di performance cercano di fare.
La base di tali misuratori sta nel concetto di Residual Income, un indicatore di performance adottato per la prima volta negli anni ‘50 dalla General Electric, definito come il profitto generato dall'attività d'impresa al netto del costo del capitale. Da alcune modifiche effettuate al Residual Income nasce l'Economic Value Added.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Gli Indicatori di Performance
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Menchetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economiche |
Relatore: | Costanza Consolandi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 26 |
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