Aleksandr Glazunov e il sassofono

A mio parere, è possibile affermare che il discorso musicale ha un decorso spiccatamente narrativo, osservando sia la struttura generale che la modalità di presentazione delle frasi musicali e il loro sviluppo.

La logica narrativa, nata in epoca classica, trova le sue radici nell'uso della forma sonata, anche se in questo caso per dare una spiegazione all'uso di questo presunto processo narrativo, non credo ci si debba focalizzare su questa considerazione ma piuttosto sulle radici russe del compositore: come detto precedentemente, i primi autori della scuola nazionale, nel tentativo di creare una musica di matrice russa che partisse dal rifiuto di tutto ciò che era occidentale, crearono le prime opere in lingua madre scegliendo spesso come soggetti le fiabe popolari. Glazunov è stato allievo sia di Balakirev che di Rimskij-Korsakov, due pilastri della scuola nazionale russa, e si nota l'evidente influenza di questi due maestri sia nella scelta delle melodie che nella narratività che emerge dalla struttura del concerto.

Gli elementi tematici sono ben distribuiti all'interno della composizione: nel primo tempo vediamo la contrapposizione di Motivo 1 e Motivo 2, il secondo tempo è costituito dall'esposizione e dallo sviluppo del Motivo 3 e, infine, il Motivo 4 introduce il terzo e ultimo tempo.

Perciò, se volessimo dare alla composizione un'interpretazione narrativa, si può dire che i 3 movimenti del concerto sembrano rimandare a 3 momenti narrativi fondamentali: ambientazione, presentazione dei personaggi (Motivo 1) e “tema dell'antagonista” (Motivo 2), lontananza e riflessione (Motivo 3), risoluzione delle diatribe e lieto fine (Motivo 4 e Concertato finale).

I temi, in continuo sviluppo, fanno percepire all'ascoltatore in modo indiretto il cambiamento e la crescita interiore dei personaggi della fiaba, oltre che occuparsi dell'effettiva narrazione della stessa.