Gli investimenti Eni in Congo Brazzaville: trade-off tra profitti e protezione dell'ambiente e della società civile

I paesi ricchi di risorse naturali tendono ad avere una forte somiglianza nella loro capacità di guidare lo sviluppo e questo deriva essenzialmente dalla natura dei loro fondi statali, che dipendono per la maggior parte dall’estero.
Le entrate statali derivano dalle tasse sull’esportazione delle materie prime e, in misura minore, dall’indebitamento estero, dalle tasse sui prodotti importati oppure dal sostegno economico estero. La natura dello stato è definita dalla sua fonte di finanziamento che incide sulla sua capacità di impiegare risorse umane, sostenere i programmi sociali ed economici e creare nuove organizzazioni. La questione che Karl mette in evidenza è il fatto che la tipologia di raccolta delle tasse possa influenzare lo stato, il regime e il governo attraverso i quali si esprime l’istituzione politica.
Il petrolio ha la peculiarità di essere una risorsa mondiale strategica e non rinnovabile. Per Karl questa doppia combinazione fornisce la spiegazione essenziale per comprendere lo scenario internazionale del mercato mondiale del petrolio che condiziona il comportamento dei petro-states e di altri attori industriali. La creazione dei cartelli produce soprattutto profitti elevati di monopolio, che rendono il settore appetibile. Lo sfruttamento del petrolio richiede un uso intensivo di capitale straniero ed una limitata e qualificata forza lavoro (tra l’1% e il 2%) che riesce a negoziare salari più alti rispetto alla media degli altri settori. L’effetto netto è che il sindacato dei lavoratori del settore petrolifero ha anch’esso un forte interesse a mantenere uno sviluppo economico basato sull’industria del petrolio. Infine, i ricavi della vendita del petrolio non sono gestiti attraverso enti indipendenti come nei paesi anglosassoni.
Il potere economico e di recente l’autorità politica poggiano sulla duplice capacità di estrarre la rendita petrolifera, che è la fonte principale delle entrate statali, e successivamente di distribuirla all’interno del territorio.