Il copyleft nel mercato editoriale: teoria e implicazioni di marketing
Un caso dell'uso del copyleft: Wu Ming
Nel variegato panorama precedentemente descritto è apparso, nel 1999, un romanzo intitolato “Q” che ha subito riscosso un discreto successo. Gli autori ai tempi decisero di rimanere anonimi utilizzando lo pseudonimo “Luther Blissett”.
L’anno successivo gli autori rivelarono le proprie identità e mutarono il nome del collettivo in “Wu Ming Foundation”, meglio conosciuto nella versione abbreviata “Wu Ming” che in cinese mandarino significa “Senza nome”.
Un’importante peculiarità di questi autori è quella di aver scelto di pubblicare i propri libri con licenze Creative Commons. Ciò ha consentito la pubblicazione contemporanea in due diverse modalità: una più tradizionale che prevede la distribuzione di opere cartacee attraverso i normali canali distributivi a prezzo di mercato e una più innovativa per cui le stesse opere sono gratuitamente scaricabili dal sito internet degli autori in formato digitale.
Tre sono le motivazioni principali che secondo questi autori collegano positivamente le due modalità. Prima fra tutte che l’apprezzamento dell’opera scaricata possa portare all’acquisto per sé o per farne un regalo ad amici o parenti. In secondo luogo che il download possa portare ad una maggiore diffusione dell’opera nel pubblico e ad una pubblicità positiva gratuita tramite il passaparola.
Infine l’assenza di spesa dovrebbe ridurre il rischio di passaparola negativo da parte di un consumatore eventualmente insoddisfatto. Ciò porta a riconsiderare l’equazione copia scaricata = copia non venduta aprendo le porte a nuovi diversi scenari in cui le due modalità possano integrarsi e sostenersi a vicenda. Tale tesi sembra essere confermata dall’esperienza nel mercato americano dello scrittore di fantascienza Eric Flint e della sua casa editrice BAEN. Pare che sfruttando logiche distributive simili abbiano raggiunto dei risultati soddisfacenti (Wu Ming 2 2003 e BAEN 2009).
Considerando che in Italia la tiratura media di un titolo è di circa 4300 copie si può dire che le opere di Wu Ming siano state accolte positivamente dal pubblico date le 265.000 copie di Q vendute in 9 anni o le oltre 54.000 di Manituana nei suoi primi 10 mesi in libreria nel 2007. Per questa analisi ci baseremo solo sulle prime tre opere collettive, dato il riscontro di pubblico avuto e la disponibilità di dati su un numero maggiore di anni. I titoli in questione sono quindi: Q, Asce di guerra e 54.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il copyleft nel mercato editoriale: teoria e implicazioni di marketing
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Informazioni tesi
Autore: | Alberto Xodo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia per le arti, la cultura e la comunicazione |
Relatore: | Gabriele Troilo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 38 |
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