L'indennità di mobilità
Tutela nel ricollocamento
Al momento della ricollocazione dei lavoratori, sono previsti vari incentivi quali:
a) indennità di “nuova sistemazione”, nel caso in cui un lavoratore accettasse un’ occupazione che comporti il cambiamento di residenza o, eventuale, rimborso spese viaggio.
b) assegno integrativo nel caso si occupasse una posizione lavorativa che da diritto ad una retribuzione del 10% inferiore rispetto alla precedente.
c) accettare occasioni di lavoro a tempo determinato o parziale; ciò comporta la comunicazione all’Inps entro 5 giorni, senza perdere l’iscrizione alle liste di mobilità e con la facoltà di cumulare l’indennità di mobilità con la retribuzione spettante, nei limiti del reddito rivalutato
d) diritto di precedenza in capo al lavoratore nell’assunzione presso la medesima azienda.
In caso di datore di lavoro inadempiente a tale regola, questo è punito con sanzione amministrativa e dovrà risarcire i danni verso il lavoratore non riassunto.
In caso di violazione delle regole inerenti i criteri di scelta per la collocazione in mobilità, il lavoratore sarà obbligato alla restituzione dei trattamenti di disoccupazione percepiti essendo venuto meno il presupposto della mancanza di lavoro, elemento necessario per il diritto alle prestazioni di disoccupazione. Conseguenza di ciò è che questo evento è caratterizzato da una piena involontarietà della disoccupazione. La presenza dell’elemento d’involontarietà è verificata attraverso l’iscrizione ad una lista di collocamento.
L’articolo 2 VI comma della l.n. 451 del 1994 prevede che il lavoratore in mobilità, assunto da un impresa e licenziato
successivamente, senza aver maturato i requisiti di anzianità previsti per l’accesso all’indennità, conservi ugualmente il diritto di goderne per un periodo pari alla parte residua non goduta decurtata dal periodo di lavoro effettuato.
Altra difficoltà si presenta qualora un lavoratore non superi il periodo di prova iniziale per almeno due volte. In alcuni casi vi può essere la re-iscrizione per una terza volta. In questi casi, le giornate di prova, durante le quali il lavoratore non godrà dell’indennità, non sono computate nella determinazione del periodo di durata del trattamento. Il soggetto non idoneo, inoltre, è reinserito nella lista e chiamato eventualmente ad effettuare la visita medica presso le strutture sanitarie pubbliche.
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L'indennità di mobilità
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Informazioni tesi
Autore: | Alice Fogo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari |
Relatore: | Simonetta Renga |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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