Temperamento e personalità nell'adulto. Proprietà psicometriche dell'Adult Temperament Questionnaire (ATQ)

Gli approcci più comuni per misurare il temperamento sono le interviste, le osservazioni e i questionari. Tutti e tre si basano sulla richiesta di un giudizio che fa riferimento il più delle volte allo stile comportamentale. Se si pensa che, in particolare per quanto riguarda i bambini, sono i genitori o gli insegnanti (con il loro carico di aspettative nei confronti del bambino e dotati di una propria visione in grado di influenzare il giudizio) a fornire tali parziali e mutevoli valutazioni, non si può fare a meno di avere dubbi sull'obiettività del metodo. Questo rende necessario un approccio integrato che consideri la valutazione del temperamento da più punti di vista, servendosi di metodi differenti ed effettuando le misurazioni in contesti diversi al fine di ottenere un quadro il più chiaro e completo possibile delle variabili temperamentali che presentano caratteristiche di coerenza e costanza nel tempo.
Le interviste consentono di valutare gli aspetti del temperamento che restano stabili nel tempo e nelle situazioni e quelli che invece mutano.
Possono essere strutturate o destrutturate e risultano particolarmente utili se usate in combinazione con le scale di misurazione in quanto offrono l'opportunità di integrare e interpretare meglio i dati ottenuti con i questionari.
Le osservazioni possono essere effettuate in laboratorio o nell'ambiente naturale del soggetto osservato. Gli studi di laboratorio offrono informazioni dettagliate su comportamenti specifici in situazioni specifiche.
Hanno il vantaggio di consentire l'uso di tecniche sofisticate ma a discapito della possibilità di comprendere il comportamento globale dell'individuo nella sua realtà quotidiana essendone limitata l'applicabilità a un numero ristretto di comportamenti e di situazioni.
Le osservazioni naturalistiche danno la possibilità di raccogliere dati sul temperamento nell'ambiente in cui il soggetto si trova a vivere tutti i giorni.
Possono essere specifiche o globali, formali o informali, basate su campioni temporali o campioni di eventi; ma sempre con l'obiettivo di fornire un quadro dettagliato del comportamento di un individuo nel contesto. Il limite principale riguarda la parziale perdita di rigore scientifico, in particolare l'impossibilità da parte dello studioso di manipolare le variabili e l'influenza che le capacità e l'obiettività (o, in particolare, la sua mancanza) dell'osservatore possono avere sui dati desunti.