Madonna Santissima del Monte: fonosfera e vocalità

Questa festa ha la particolarità di avere ben tre denominazioni. La prima, che risulta essere quella originaria è Festa della Madonna SS. ma del Monte: tradizionale festività martana innestata con il cristianesimo, probabilmente su ritualità pagane e sviluppatasi secondo le modalità di una festa religiosa dedicata alla Madonna. Questo è documentato dalle prime fonti scritte, risalenti al '500, nelle quali si parla della festa come di un avvenimento già consolidato e celebrato con certe modalità, che sono quelle che tutti già conoscevano nel 1557.
Nel 1704, dopo la conclusione della annosa controversia tra il Card. Barbarigo e i Frati Minimi, già approfondita nei paragrafi precedenti, la festa inizia ad essere chiamata Festa della Passate. Quindi Festa della Madonna SS. ma del Monte o delle Passate.
La seconda denominazione può essere riduttiva, in quanto di tutta la festa concentra l'attenzione su una sola porzione dell'evento. Le "Passate" però racchiudono in sé un significato fondamentale di trasformazione e cambiamento. Inoltre hanno permesso di stigmatizzare la festa, rendendola più connotata e contestualizzata.
A fine '800 la festa inizia ad essere chiamata con l'appellativo di "Barabbata", che esprime il degradarsi della compostezza e l'abbandono a eccessi e sregolatezze. Perde la sua struttura sacrale e diviene festa del "Lavoro" o delle "corporazioni" (introduzione degli artigiani all'interno del corteo), acquisisce un significato più civile e laico.
Teodorico Ruspantini, celebre storico di Grotte di Castro, fu il primo a chiamare la festa con questo "nomignolo" per indicare la perdita della sua connotazione religiosa e sottolineare l'aspetto di degrado che l'evento aveva assunto.
Chiamare la festa Barabbata significa, quindi, darle una definizione più civile e allo stesso tempo sottolineare lo status estremo di "irreligiosità" che l'evento aveva acquisito in termini molto forti.