Disturbo Borderline di Personalità. Dall'eziopatogenesi alla psicoterapia. Il contributo delle Tecniche Espressive
Trauma genitoriale e personalità multiple
Si parta da quanto suggerito dalla letteratura in materia per cui il disturbo di personalità multipla (da qui in avanti MPD) possa essere uno specifico disturbo dell'attaccamento legato al processo di distacco. Tale ipotesi sostiene che il nucleo del disturbo possa dipendere da problemi nell’attaccamento, seppure siano innegabili gli effetti dell'abuso sull'eziologia del disturbo70.
Quindi, così come l’incapacità della madre di rispondere ai bisogni del bambino ne compromette lo sviluppo, allo stesso modo potrebbero essere secondo questa ipotesi i problemi di attaccamento a influenzare non solo lo sviluppo, ma anche il possibile trattamento.
Infatti quando i pazienti con DPM sperimentano la base sicura interiorizzata, appaiono abbandonare la dissociazione come modalità di reazione, e iniziano a sentirsi parte della realtà.
Quindi, secondo altri autori tra i quali Liotti, si può ripensare al DPM in termini di attaccamento disorganizzato/disorientato, ciò che appare applicabile anche a tutti i disturbi dissociativi nella loro dimensione di difficoltà in tale relazione di attaccamento.
Quali sono dunque le evidenze in tal senso? Uno studio molto interessante ha esaminato le acquisizioni circa l'attaccamento di tipo disorganizzato/disorientato (da qui in avanti D) nei neonati e i suoi correlati nei traumi genitoriali irrisolti, che nello studio sono apparsi spesso legati alla perdita di altre persone significative71.
L’ipotesi è dunque quella secondo cui l’attaccamento D nell'infanzia possa portare a una maggiore vulnerabilità ai disturbi dissociativi tramite quello che Main e Hesse definiscono comportamento spaventato e/o spaventoso dei genitori, che fungerebbe da meccanismo di collegamento72.
Tale collegamento consisterebbe in un'associazione tra la perdita irrisolta delle figure di attaccamento o tra un trauma in generale vissuto all’interno dell’attaccamento (da parte del genitore) e l'incapacità del bambino di adattarsi a una delle figure di attaccamento della Strange-Situation.
Vi sarebbe un effetto di cosiddetta “seconda generazione di perdita irrisolta delle figure di attaccamento73”; in questo caso i bambini di genitori irrisolti nei confronti di questa esperienza traumatica soddisferebbero i criteri per postulare una quarta, e ovviamente nuova, categoria di attaccamento infantile, appunto quello D: "disorganizzato/disorientato"
È evidenza peraltro che le madri di pazienti dissociativi hanno subito una perdita importante nei due anni prima o dopo la nascita del paziente, molto più spesso delle madri di altri pazienti psichiatrici che non hanno vissuto tale stress.
L’ipotesi che ne deriva è che molti pazienti dissociativi potrebbero aver vissuto l’attaccamento di tipo D con almeno una figura di attaccamento.
70 BARACH, P. M. (1991). Multiple personality disorder as an attachment disorder. Dissociation: Progress in the Dissociative Disorders, 4(3), 117–123.
71 LIOTTI, G. (1992). L'attaccamento disorganizzato/disorientato nell'eziologia dei disturbi dissociativi. Dissociazione, 5 (4), 196-204.
72 MAIN, M., & HESSE, E. (1990). Parents' unresolved traumatic experiences are related to infant disorganized attachment status: Is frightened and/or frightening parental behavior the linking mechanism? In M. T. Greenberg, D. Cicchetti, & E. M. Cummings (Eds.), Attachment in the preschool years: Theory, research, and intervention (pp. 161–182
73 Ibidem
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Disturbo Borderline di Personalità. Dall'eziopatogenesi alla psicoterapia. Il contributo delle Tecniche Espressive
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Informazioni tesi
Autore: | Cinzia Rondoni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2023-24 |
Università: | UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Dario Davì |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 127 |
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