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Benefici di un programma di esercizio fisico a bassa intensità durante il trattamento di emodialisi

Trattamento di emodialisi

L'emodialisi come trattamento della IRC sostituisce le principali funzioni del rene anche se non è in grado di sostituire totalmente l'organo. Come conseguenza si ha un coinvolgimento di diversi sistemi dell'organismo, dal cardiovascolare al muscolo scheletrico. Sono frequenti anche le alterazioni psicosociali (ansia, depressione e bassa qualità della vita). Con tutto questo si verifica una limitazione delle capacità funzionali dei pazienti.

Fino a un 50% di cause di mortalità nei pazienti in HD, derivano dalle complicazioni cardiovascolari. La comparsa di coronaropatia e/o ipertrofia ventricolare sinistra, favoriscono la presenza di fattori di rischio responsabili dell'accelerazione dell'aterosclerosi, mettendo in evidenza l'ipertensione arteriosa, aritmie, e alterazione del metabolismo lipidico.

Il secondo grande gruppo di alterazioni presenti nei pazienti con IRC terminali sono le alterazioni muscolari, essendo fattori importanti per la limitazione delle capacità funzionali.

La letteratura descrive disfunzioni sia a livello morfologico che metabolico, che danno una spiegazione all'alta frequenza di comparsa di alterazioni muscolari, fatica, e crampi.

Inoltre le alterazioni psicosociali che appaiono con frequenza nei pazienti con IRC terminale sono la depressione, ansia, e bassa qualità di vita.

L'emodialisi è una tecnica che utilizza una macchina che fa passare il sangue attraverso un filtro che realizza la depurazione, ritornando nuovamente al paziente privo di impurità.

La durata dipende dalle necessità di dialisi di ogni paziente, di norma però la media è di circa 4 ore, tre volte a settimana.

Ogni paziente ha il suo proprio peso secco, che si definisce come il peso ideale che dovrebbe avere sempre e quando non presenta liquidi accumulati. Per esempio un individuo con un peso secco di 70 kg, se prima di connettersi alla macchina pesasse 72 kg, dovrebbe perdere 2 kg. Ogni volta che un paziente si dializza, si pretende che al termine della sessione riesca a raggiungere il suo peso secco.

Il peso secco di una persona può variare, dipendendo ovviamente dai cambi di alimentazione dei pazienti. Se un paziente ha maggior appetito, aumenterà la quantità di grasso nel suo corpo, in questo caso, dovrà comunicarlo al centro di dialisi, in modo tale da permettergli di modificare il peso secco. L'effetto secondario più frequente che compare per la perdita di liquido durante una sessione di emodialisi è l'abbassamento della pressione arteriosa, che può determinare nausea, crampi, vertigini. Al contrario il liquido in eccesso, si può accumulare nelle gambe, nei polmoni, limitando azioni quotidiane importanti come camminare o respirare.

Nella dialisi è tanto importante eliminare liquido come depurare il sangue. La quantità di liquido che un paziente acquista tra due sessioni di dialisi dipenderà direttamente dalla dieta (cibo e bevande). I pazienti durante le sessioni di dialisi hanno delle restrizioni alimentari, per evitare che i liquidi delle bevande e degli alimenti non vengano eliminati, e quindi accumulati, se cosi fosse provocherebbero delle complicazioni. [Alberto Martínez Castelao et al. 2012]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Benefici di un programma di esercizio fisico a bassa intensità durante il trattamento di emodialisi

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Di Raimo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative
  Relatore: Maria Adelaide Marini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 46

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