Matricola Zero Zero Uno: percorsi di Follia

Dopo una toccante Overture, il sipario si apre mostrando una scena buia che ci porta subito in una struttura carceraria. Si vede un bambino vestito di bianco, che rappresenta l'anima di Nicola Graziano, il quale saltella ed attraversa la scena da sinistra a destra, cantando la melodia popolare di Caruso Melluso.

Lentamente scendono le luci, si fa buio e vediamo per la prima volta in scena il protagonista Nicola, che estrae dalla tasca un carillon, dal quale parte una musica che termina con il coro che canta, quello che poi sar  un leitmotiv del primo atto, il brano "Neve, fulmini, tempeste".

Durante l'intro, abbiamo l'ingresso in scena della Follia, rappresentata da una giovane donna, che danza, alle spalle di Nicola e del coro.

Dopo il nuovo brano "Lacrimosa", in cui sono in scena: Nicola, il bambino e la Follia, quest'ultima esce di scena, lasciando solo Nicola, il bambino e il coro. Parte dunque un dialogo musicale tra Nicola e la sua coscienza rappresentata dal coro, il tutto interpolato dall'aria del bambino che rappresenta la purezza di Nicola. Al termine del brano il coro esce, entra il Comandante, che rivolgendosi a Nicola da vita ad un duetto.

Alla fine di questo duetto, abbiamo l'ingresso in scena dei vari internati.
Da questi si stacca uno degli internati, di nome Lino che canta la sua sua storia, imitando la danza della Follia, a dimostrazione che questa ha preso possesso della sua mente. Al canto di Lino risponde il coro delle guardie, che resta in scena con Nicola, anche al termine del brano. A questo punto della scena, Nicola viene messo di forza su una sedia ed interrogato dal Dottore. Al termine quest'ultimo formula l'anamnesi del paziente e lentamente la Follia si presenta a Nicola intonando l'aria Sei venuta fin qui (Matricola Zero Zero Uno). Al termine dell'aria la Follia esce di scena insieme al Dottore, lasciando Nicola solo con la sigaretta che gli ha donato.

A questo punto abbiamo un cambio di luci, ma la scena resta la stessa, Nicola cerca di accendere la sigaretta ma non trova l'accendino.
D'improvviso entrano il Comandante e il coro delle guardie, che a poco a poco portano in scena gli arredi per la camera di Nicola.

Nicola invano cerca di parlare con le guardie e con il Comandante, che si avvicina e gli sequestra la sigaretta.

Con il brano corale "I comandamenti" le guardie manifestano tutto il loro disprezzo per i detenuti elencando in lingua napoletana le regole da osservare ad ogni costo. Segue poi l'Aria di Pegaso, detenuto che si posiziona al centro della scena, e simula la Crocifissione del Cristo.