La Traduzione per il doppiaggio: dall'analisi teorica alla pratica di adattamento
Tradurre da cultura a cultura
Il massimo grado di distanza tra un testo di partenza e un possibile testo di arrivo si raggiunge quando si devono porre a confronto due culture completamente diverse e che portano con sé diverse “visioni del mondo”. Sin dall’antichità, la traduzione è servita come mezzo per comprendere le culture delle altre civiltà, si pensi per esempio alla stele di Rosetta o il codice di Hammurabi e a come la traduzione del loro contenuto sia servita per comprendere gli usi e i costumi di quelle civiltà antiche. Altre volte la traduzione è servita principalmente per mettere in contatto due culture altrimenti non comunicanti. In poche parole, il legame tra traduzione e cultura è indissolubile e il loro dialogo è dinamico e continuo. Alla luce del concetto di “traduttore come ponte” e di tutte le altre tematiche fin’ora affrontate, mi sembra utile e opportuno in questa sede trattare l’argomento o problema della traduzione da una cultura di partenza ad una di arrivo. Come si è tentato di esporre in premessa, infatti, la traduzione non è solo un mero passaggio da un sistema linguistico ad un altro, ma anche una trasposizione a livello culturale. Proprio per questo, è necessario che il traduttore conosca anche le differenze sociali, politiche, storiche, culturali fra i due paesi in cui si parlano quelle lingue. “È pertanto un’utopia ritenere che due parole di due lingue diverse che nel dizionario vengono indicate come traduzione l’una dell’altra si riferiscano proprio ai medesimi oggetti. È ovvio che due lingue nate e cresciute in ambienti distinti e con esperienze diverse, non siano congruenti”. Il lavoro di trasposizione culturale è sicuramente uno dei più duri e problematici da affrontare per un traduttore, soprattutto quando bisogna mettere in relazione mondi che stanno agli antipodi tra loro, mondi “con lingue e culture completamente diverse e che non hanno mai avuto reciproci contatti”. Le parole del testo originario spesso andranno ad indicare concetti completamente assenti nella lingua del traduttore, così come saranno presenti delle sfumature che non potranno essere rese, o usanze e riferimenti culturali incomprensibili, o addirittura ci saranno nomi di oggetti, piante e animali che possibilmente non troveranno nessuna parola corrispettiva.
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La Traduzione per il doppiaggio: dall'analisi teorica alla pratica di adattamento
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Pino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Relatore: | Francesca Vigo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 149 |
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