La lingua del teatro civile - analisi dei testi di Marco Paolini
Tra artificio e realtà
La riflessione di Niccolini, soprattutto alla luce del trubbamento di Saccomanno, porta a pensare che anche se la lingua del teatro civile è pensata ed impostata per cercare la familiarità, la naturalezza ̶ quasi un richiamo romantico al ritorno alle origini ̶ e per far questo ricerca una certa vicinanza alle varietà reali italiane, essa paradossalmente presenta dei tratti fortemente astratti e artificiali: è quindi probabilmente sbagliato pensare che nel teatro civile si utilizzi sempre e comunque una lingua vera propria del narratore. Paolini stesso, come Niccolini ha detto nella sua intervista ne è un esempio.
Appare chiaro a tutti che la lingua prediletta da Paolini per il suo teatro è il veneto in ogni sua sfumatura che comprende un italiano regionale del nord con tratti fonetici tipici veneti fino a dialetti stretti quasi incomprensibili, come l'alto vicentino di Don Tarcisio de Gli Album. In ogni caso, Paolini non porta mai sulla scena la lingua di cui si serve così come è nella realtà, ma la modifica per renderla più comprensibile ad un pubblico foresto e ne evidenzia i tratti espressivi a seconda di ciò che vuole suscitare in un determinato passaggio. Per fare ciò Paolini (e ogni altro narratore) deve trovare un equilibrio tra la riuscita della performance e l'identità della lingua, ovvero deve assicurarsi che il contenuto arrivi a "destinazione", ai riceventi, modellandone la forma senza intaccare il compito primario della lingua – e soprattutto, del dialetto – nel teatro civile, quello di richiamare le radici umane dei racconti narrati.
Anche se il teatro civile si discosta in modo importante da tutta quella che è stata la tradizione del teatro contemporaneo, sempre teatro rimane. E come Vittorio Gassman diceva ai suoi allievi della Bottega, "non c'è naturalismo nel teatro: tutto è artificio".
Questo brano è tratto dalla tesi:
La lingua del teatro civile - analisi dei testi di Marco Paolini
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Informazioni tesi
Autore: | Caterina Nepi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Marco Biffi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 76 |
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