L'evoluzione del poliziesco tra Edgar Wallace e Ian Rankin
Teorie traduttive e loro applicazione pratica nella traduzione
La traduzione dei due testi affrontati mi ha posta dinanzi a difficoltà traduttive diverse che hanno richiesto approcci pratici altrettanto diversi. Il concetto principale dal quale sono partita è stato quello di proporre una traduzione che risultasse comprensibile e scorrevole al lettore di lingua italiana ma che, allo stesso tempo, rispettasse il testo originale, intendendo con ciò il mantenimento di un certo ritmo nella narrazione che, nel caso del romanzo giallo, è di fondamentale importanza per la creazione della suspense tipica del genere. Ma anche rispetto del testo dal punto di vista linguistico, evitando quindi cambiamenti lessicali radicali che avrebbero determinato, diconseguenza, dei profondi cambiamenti di significato. Partendo da questo presupposto, e soprattutto per poterlo soddisfare, sono state diverse le teorie traduttive corse in mio aiuto. Ciò che ho deciso di mettere in pratica è stata una mediazione tra traduzione addomesticante e traduzione estraniante, rifacendomi dunque alle teorie di Lawrence Venuti.
Domestication e foreignization, in lingua originale, costituiscono due approcci diversi alla traduzione. La prima implica una traduzione che annulla le differenze culturali tra lingua di partenza e lingua di arrivo; non solo, comporta una conformazione del testo originale a quelli che sono i valori culturali della lingua di arrivo. Sostanzialmente, in questo caso, viene intesa come la ricostituzione del testo straniero secondo i valori, le convinzioni e le rappresentazioni preesistenti nella lingua d’arrivo, sempre configurati in gerarchie di predominio e marginalità, sempre nell’intenzione di determinare la produzione, la circolazione e la ricezione dei testi. La traduzione è la sostituzione “violenta” della differenza culturale e linguistica di un testo straniero con un altro testo intelligibile per il lettore della lingua d’arrivo. La seconda implica al contrario una pressione etnodeviante esercitata su quei valori per registrare la differenza linguistica e culturale del testo straniero, con il risultato di inviare il lettore all’estero. La traduzione estraniante indica la differenza del testo straniero ma può farlo solo infrangendo i codici culturali prevalenti nella lingua d’arrivo.
Un’ulteriore contrapposizione tornatami utile ai fini del presente lavoro, è quella tra traduzione libera e traduzione letterale. Con la prima si indica essenzialmente un procedimento di traduzione in cui il traduttore sostituisce una realtà culturale o sociale nel testo originale con la corrispondente realtà nel testo tradotto. Questa nuova realtà risulta più accessibile per i fruitori di questo testo. La seconda, al contrario, si riferisce al passaggio dalla lingua originale a quella tradotta in cui questo passaggio porta ad un risultato corretto. Il traduttore deve preoccuparsi delle collocazioni che sono specifiche di una lingua e non possono essere modificate. Come scritto in precedenza, il mio è stato un approccio che ha cercato di effettuare una mediazione tra le diverse teorie sopra esposte. Tale approccio non è stato forzato, nel senso che non ho cercato a tutti i costi di applicare una delle suddette teorie, bensì è venuto creandosi “naturalmente”. Con questa espressione intendo dire che, al fine di portare a termine un lavoro di traduzione soddisfacente, ho messo in pratica sia le teorie di Venuti che quelle di Vinay e Daberlnet.
Innanzitutto, la prima stesura della traduzione è stata caratterizzata da un approccio letterale al testo: ho ritenuto opportuno, onde evitare fraintendimenti e sconvolgimenti di significato, ricorrere ad una traduzione letterale che rispettasse l’ordine sintattico e lessicale originario. Il secondo passaggio, dopo un’attenta lettura del testo originale e della prima bozza di traduzione, è stata caratterizzata da una resa più “scorrevole” e “libera” del testo: ho apportato cambiamenti lessicali e sintattici che però hanno mantenuto intatti i significati che l’autore ha voluto veicolare, come nel caso dei modi di dire. Ho già citato (8) money for old rope, che indica un modo facile per guadagnare denaro; in tal caso, non trovando un diretto corrispondente in italiano, e non ritenendo opportuna una traduzione letterale, che non avrebbe comunicato alcun significato logico per il lettore italiano, ho optato per un’esplicitazione che mio malgrado ha appiattito l’espressività dell’originale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'evoluzione del poliziesco tra Edgar Wallace e Ian Rankin
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Calabrò |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Traduzione letteraria |
Anno: | 2011 |
Docente/Relatore: | Gasparini Claudia |
Istituito da: | Libera Università degli Studi San Pio V di Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 139 |
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