Natura e cultura: l'inconscio tra psicoanalisi e neuroscienze

Per teoria delle relazioni oggettuali si intende il lavoro di alcuni teorici, Melanie Klein, in particolare, il cui modello ha offerto diversi spunti alla corrente degli Indipendenti, a cui appartengono autori come Fairbairn, Winnicott e Balint; pur con differenze concettuali interne, questi autori condividono alcuni assunti di base, sviluppando modelli teorici in cui la pulsione viene a perdere la sua centralità.

Il modello kleiniano può essere considerato uno sviluppo del paradigma freudiano. In particolare, le indagini sull‟origine del Super-io la portano ad approfondire la crescita e la struttura dell‟Io e del Super-io, nonché la loro relazione.

Centrale nel lavoro della Klein è la concezione di mente come mondo interno: luogo ineludibile di mediazione di ogni rapporto dell‟Io con la realtà esterna, è concepita come un contenitore di oggetti dal quale si attinge per rapportarsi al mondo esterno o nel quale si introducono entità, recepite secondo i connotati prevalenti nel mondo interno.

Gli oggetti sono entità sentite come dinamicamente concrete e attive nella nostra mente che la animano, dando vita ai fenomeni tipici dell‟impostazione kleiniana (scissione e proiezione, in particolare). Presenti fin dalla nascita, gli oggetti danno ragione delle formazioni psichiche precoci. Dalle prime relazione oggettuali, la Klein inferisce la presenza del Super-io già entro il primo anno di vita, anticipando in questo modo la comparsa del complesso edipico.

La pulsione diventa una modalità dell‟oggetto, il dinamismo suscitato dalla relazione con l‟oggetto costituisce la motivazione che attiva la vita psichica. Sono sempre oggetti, e relazioni con essi, a costituire l‟ossatura dei due fondamentali assetti del funzionamento mentale, la posizione schizoparanoide e quella depressiva. Per posizione la Klein intende una costellazione particolare di relazioni oggettuali fondamentali, esterne e interne, e di fantasie, angosce e meccanismi di difesa.

Coerentemente con la sua impostazione, a proposito dell‟inconscio la Klein (1940) scrive: “Nell‟inconscio del bambino viene a formarsi un mondo interiore che corrisponde alle sue esperienze reali, alle impressioni che si fa delle persone e del mondo esterno, modificato però dalle sue pulsioni e fantasie”.