Pattern di attaccamento, disturbi psichiatrici e la psicoterapia sistemico relazionale

In seno alla coppia la teoria dell'attaccamento diviene ancora più interessante, in quanto deve rispettare la regola di reciprocità che nella diade madre – bambino/a è unilaterale.

Il/la bambino/a nella fascia di età dell'attaccamento (sette – ventiquattro mesi) non protegge la madre dai predatori, non da contenimento e calore iniziale per primo alla madre come in una relazione di amicizia o di coppia (ma lo riceve da lei). Anche se sappiamo dalla psicologia dello sviluppo e dall'infant research che egli/lei risponde, volontariamente e non, alla relazione duale, questo però non avviene in modo reciproco. Di fatto noi sappiamo che invece ogni relazione di coppia di adulti è una relazione finalistica e reciproca.

Sebbene in ogni partner di ogni coppia immaginabile riaffiora e riemerge sempre lo stile di attaccamento dell'infanzia nel relazionarsi al nuovo partner anche come modelli operativi interni, la coppia è per quanto detto sopra da considerarsi come un nuovo organismo di attaccamento e non come un'operazione algebrica di due stili di attaccamento.

Possiamo notare da molte analisi di laboratorio che le categorie di attaccamento genitore – figlio/a tendono a perpetuarsi e riprodursi spesso quasi identiche di generazione in generazione, quasi fossero ereditarie.

Per quanto riguarda la coppia sono frequenti le unioni tra pattern di attaccamento entrambi sicuro e le unioni tra partner donna – ambivalente con uomo – evitante. Sono meno durature le unioni tra donna – evitante e uomo – ambivalente ma possibili. Le unioni tra partner dello stesso pattern di attaccamento insicuro, invece, sono pressappoco inesistenti. Questo accade per la naturale complementarietà tra loro dei due stili di attaccamento insicuri principali, che ricordiamo sono l'evitante e l'ambivalente.

È inoltre importante ricordare, a tal proposito, che il quarto stile di attaccamento, il disorientato/disorganizzato, è stato modernamente riscoperto anche come un misto tra l'attaccamento evitante fratto quello ambivalente. Inoltre è stato indicato nel 1985 da Mary Main e colleghi come lo stile di attaccamento di bambini che dipende maggiormente o da una eventuale mancanza dei caregiver (non – attaccamento) o da relazioni di abuso e maltrattamento con quest'ultimi.