L'impatto della digitalizzazione sulle persone nel mondo del lavoro
Tecnostress
Il Tecnostress (TS) è uno degli "effetti collaterali" che possono manifestarsi con l'utilizzo delle ICT all'interno di un'azienda. Da definizione "è un tipo specifico di stress da lavoro, con sintomi come alti livelli di ansia, affaticamento, scetticismo e inefficacia associati all'uso della tecnologia". O ancora: "Il tecnostress può essere definito come quel disagio e quello stress derivanti dall'incapacità di usare in modo sano le nuove tecnologie, nei contesti di apprendimento, di lavoro e del tempo libero." (Corradini & Tiberti, 2008). Gli effetti collaterali collegati possono essere l'ansia, l'insonnia e il mal di testa.
Dalla scoperta e definizione di questo fenomeno, sono iniziati numerosi studi riguardo questo tipo di stress e soprattutto si intuisce come il TS sia sempre in qualche misura stato presente nelle nostre vite, seppur in forme e misure differenti rispetto a quelle attuali. Oggi sono molti i costrutti che ruotano intorno al concetto di tecnostress e che lo vanno a definire; in questo intervento prenderemo in considerazione i principali per iniziare a circoscrivere il fenomeno. Negli ultimi anni, partendo dalla definizione di TS, sono stati sviluppati due concetti: la techno-anxiety e la techno-addiction.
Per "techno-anxiety" si far riferimento ad esempio alla sensazione di paura, apprensione ed agitazione legate all'utilizzo del computer. Oppure ancora, si può pensare all'esitazione nel premere un tasto per paura di perdere informazioni o di commettere errori irreversibili.
Per "techno-addiction" invece si intende la dipendenza da utilizzo delle ICT sul lavoro e l'incapacità di distogliersi dallo strumento tecnologico, definita anche come "inability to switch off" (ITSO), sempre più diffusa, e strettamente connessa al workaholism.
La difficoltà di staccare dal lavoro e di abbandonare i dispositivi tecnologici è ormai tale da indurci a parlare di una generazione caratterizzata dall'essere "always on", come spesso sentiamo dire.
Gli studiosi Ragu-Nathan, Tarafdar e altri nello studio "The Impact of Technostress on Role Stress and Productivity" del 2007 hanno identificato cinque fattori che provocano e alimentano il TS (cd "creators") e altri che invece ne abbassano il livello (chiamati "inhibitors").
I creators sono riconducibili a cinque categorie che elencheremo brevemente:
- Techno-overload: i lavoratori si sentono "sovraccaricati" e non sono capaci di porre dei limiti rispetto alle informazioni e alla quantità di dati in entrata;
- Techno-invasion: grazie alle ICT la persona è sempre reperibile ma questo, come già visto in precedenza, impedisce di separare il lavoro dalla vita privata;
- Techno-complexity: le ICT vengono aggiornate e migliorate in continuazione, ma questi aggiornamenti le rendono sempre più difficili da imparare ad utilizzare, obbligando i lavoratori a spendere gran parte del loro tempo nel tentativo di padroneggiarle, ma di conseguenza, la percezione diffusa è quella che le ICT siano complesse, e questo può far scaturire un senso di avversione, paura ed ansia;
- Techno-insecurity: si fa riferimento all'insicurezza che porta i lavoratori a sentirsi "minacciati" dalle tecnologie dell'avanguardia, le quali fanno temere di perdere il proprio lavoro perché sostituiti da macchine sempre più intelligenti o da colleghi che hanno una maggiore padronanza e competenza;
- Techno-uncertainty: i frenetici cambiamenti nelle ICT possono infine creare nei lavoratori un'insicurezza per la necessità di aggiornamenti sempre più richiesti dalle tecnologie. Successivamente i lavoratori potrebbero riscontrare comunque problemi relativi alla poca documentazione dei processi, agli errori dei programmi, alla perdita dei dati e alla mancanza di un adeguato supporto tecnico.
Gli inhibitors invece sono utilizzati quando l'esposizione ai creators è inevitabile e vengono utilizzati come soluzione per ridurre il TS. Fanno riferimento soprattutto al supporto tecnico ed organizzativo (cioè la possibilità di assistenza e\o training per l'utilizzo delle ICT e dei loro aggiornamenti), al coinvolgimento attivo dei dipendenti durante le fasi di implementazione delle tecnologie e la gestione della comunicazione per quanto riguarda i cambiamenti da affrontare come azienda, all'enfasi sui benefici ed alle opportunità che accompagnano l'introduzione delle nuove ICT. Gli inhibitors vengono adottati al fine di ridurre gli effetti negativi dello stress ed aiutare gli utilizzatori a superare la paura e l'ansia connessa alle nuove tecnologie. Ritorneremo sull'argomento degli "inibitori" nel terzo capitolo.
Sulla base di varie ricerche nel contesto della comunicazione digitale, possiamo constatare che i sintomi del tecnostress possono apparire, ad esempio, quando i dipendenti sono costretti a usare la comunicazione digitale in canali "imposti" dall'alto sebbene ne preferiscano personalmente altri. (un metodo per risolvere è il media choice, come vedremo più avanti). Nel loro insieme, utilizzando le ICT al lavoro ci possono essere varie implicazioni per il WB, a seconda che la comunicazione funga da risorsa positiva o da un fattore problematico o difficile.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'impatto della digitalizzazione sulle persone nel mondo del lavoro
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Informazioni tesi
Autore: | Mara Santi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Chiara Paolino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 40 |
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