Il suono cinematografico: dalla presa diretta alla sintesi sonora

Come più volte sottolineato nel capitolo precedente, una analisi dell’evoluzione del sonoro nel cinema non può prescindere dalle innovazioni tecnologiche che, dall’avvento del sonoro (1929), si sono susseguite col passare degli anni e fino ai giorni nostri.
Il primo aspetto tecnico che interessa il sonoro nel cinema è la ripresa del suono, ossia il modo in cui, durante la ripresa di un’inquadratura, viene ripreso il suono prodotto in scena attraverso uno o più microfoni.
A seconda della tipologia di microfoni e della loro disposizione, si possono avere, oltre la normale ripresa monofonica (quindi, effettuata con un singolo microfono) 4 tipologie diverse di tecniche di ripresa del suono: stereofoniche, binaurali, surround e olofoniche. Per l’economia della trattazione, verranno illustrate di seguito le caratteristiche essenziali di ogni tecnica, facendo particolare attenzione principalmente alle tipologie di ripresa del suono sposate al cinema.
Le tecniche utilizzate per la ripresa del suono per cinema e broadcasting, sono principalmente un’evoluzione della tecnica monofonica solitamente effettuata con il “boom”.
C’è da sottolineare che, così come per tutte le atre tecniche e tecnologie sposate all’audio per il cinema, le tecniche di ripresa del suono utilizzate per la presa diretta nel cinema sono mutuate dalle normali tecniche di ripresa del suono utilizzate negli altri ambiti in cui un tecnico del suono opera (situazioni live, di studio, ecc.). Ciò che cambia sono le tecnologie utilizzate che oggigiorno sono create ad hoc per la loro destinazione di utilizzo.