Sicurezza nello standard Dicom: watermark e firma digitale
Sviluppare la sicurezza di Dicom
Alla NSB (Network Solutions for Business) di Altavilla Vicentina (Vi) ho collaborato alla progettazione e creazione di una macchina proprietaria (Appliance), la quale fosse in grado di:
- dialogare con i dispositivi radiografici per l’acquisizione delle immagini,
- rielaborare queste ultime per produrre un file DICOM con i relativi attributi,
- apporre un marchio per la comprovazione dell’autenticità,
- archiviare i file DICOM.
Questo obiettivo è stato pienamente raggiunto con un macchina basata su kernel Microsoft (del quale sono state tolte tutte le interfacce grafiche) e installata su mini-PC ASUS. Grazie ai driver forniti dai produttori dei radiografici è stato possibile dialogare con essi ed acquisire le immagini. Sono state poi utilizzate delle libreria open-source per l’elaborazione delle immagini e la costruzione dei file DICOM. Infine, utilizzando le indicazioni dello standard DICOM per l’archiviazione dei file è stato possibile costruire un database all’interno della macchina stessa.
Sono stato incaricato di sviluppare la parte sulla sicurezza di DicomPlayMaker. Sin dalle valutazioni iniziali era emersa la necessità di fornire all’utente finale una metodologia che gli permettesse di comprovare l’autenticità e, possibilmente, la non ripudiabilità del file DICOM. Dopo aver studiato a fondo la parte sulla sicurezza dello standard DICOM e aver appreso la metodica con la quale lo standard consiglia di rendere sicuri i file DICOM, ci siamo resi conto che era insufficiente per le nostre necessità. Questo perchè lo standard consiglia di aggiungere la firma digitale del file nell’header dello stesso, negli attributi che sono stati riservati allo scopo. Ciò comporta però un problema piuttosto serio: chiunque può togliere la firma digitale semplicemente eliminando il relativo attributo e questo può essere fatto in maniera non intenzionale. Serviva perciò qualcosa di più sicuro, che ravvisasse senza ambiguità una manomissione intenzionale dell'immagine. Ecco dunque che siamo giunti alla soluzione proposta da alcuni ricercatori, ovvero includere la firma digitale nell’immagine stessa con la tecnica del watermark.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Sicurezza nello standard Dicom: watermark e firma digitale
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Informazioni tesi
Autore: | Mirko Signorato |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria dell'informazione |
Relatore: | Ennio Buro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 41 |
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