Il cinema di Suzuki Seijun
Suzuki Seijun: prima di "Mirate a quel furgone"
Prima di andare ad analizzare i film che hanno dato la svolta alla carriera di Suzuki, definendone lo stile, è opportuno dare un’ulteriore sguardo a ciò che ha realizzato nei primi anni di lavoro alla Nikkatsu.
Nel 1960 realizza ben cinque pellicole, e ha avuto anche la possibilità ci cimentarsi con generi diversi, come dimostra Tutto Impazzisce (Subete ga Kurutteruすべてが狂ってる ): venne realizzato seguendo fedelmente i canoni del genere, con un montaggio vivace e l'utilizzo diffuso di musiche jazz, molto di moda tra i giovani di quel periodo. I personaggi dall'atteggiamento disinvolto nei confronti dei valori della gioventù degli anni sessanta viene rappresentata in modo realistico, ed enfatizza lo scarto generazionale che l'autore sente nei confronti dello stile di vita occidentale che sta penetrando sempre più nella popolazione giapponese.
La pellicola si avvicina ai titoli ispirati alla “banda del sole” come La Stagione del Sole e Frutto Impazzito (Kurutta Kajitsu狂った果実 ) diretto da Nakahira Kō. Proprio quest’ultimo film permette di introdurre la figura di Mine Shigeyoshi峰重善 . Assunto a contratto per la Nikkatsu nel 1954, dopo aver lavorato per la Daiei大映 curando, tra gli altri, anche Fulmine (Inazuma稲妻 ) di Naruse Mikio, Mine lavora come direttore della fotografia nel film di Nakahira nel 1956; il lavoro successivo sarà Mirate a Quel Furgone di Suzuki, inaugurando così una lunga e proficua collaborazione con quest’ultimo. Lo stile poco invadente e la mentalità aperta alle idee dello staff che viene attribuita al regista, si adatta facilmente alle attitudini del direttore della fotografia. Egli viene descritto da Suzuki come un uomo estremamente preparato nel suo campo, in grado di fornire con prontezza commenti ed eventuali critiche sui movimenti o le espressioni del viso degli attori.
Questo era dovuto all’interesse che nutriva per il teatro, alle tecniche tradizionali della messinscena. Successivamente, avendo avuto la possibilità di lavorare con lui in diverse pellicole, il regista sviluppò una fiducia nei suoi confronti che gli permetteva di limitare le indicazioni tecniche sulle inquadrature, ovvero esprimere la preferenza per un campo lungo piuttosto che una figura intera, senza dare troppi dettagli sul tipo di lenti da utilizzare o l’illuminazione.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il cinema di Suzuki Seijun
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Guerra |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Studi Orientali |
Corso: | Lingue e Civiltà Orientali |
Relatore: | Roberta Novielli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 112 |
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