Il mercato petrolifero: gli strumenti di formazione dei prezzi e le conseguenze macroeconomiche

Attraverso all'utilizzo del modello Backus-Crucini (2000) è stato possibile analizzare e quindi identificare le ragioni sottostanti ad uno shock petrolifero che sono utili a loro volta a prevedere gli effetti sulla produzione US.
Questo punto è stato illustrato con un semplice modello economico adattato per questo tipo di studio dove due paesi industrializzati producono e consumano beni commercializzabili utilizzando fonti energetiche (petrolio) prodotte da un terzo paese.

Nel modello, gli effetti causati da uno shock della domanda sono ben diversi da quelli causati da una shock dell'offerta. Questi tipi di previsioni, sono testate in base ad un set di dati (1973-2007), dove gli shock derivanti dalla domanda dell'offerta sono analizzati sfruttando dei vincoli suggeriti dalla teoria. I risultati mostrano come le variazioni del prezzo del petrolio abbiano avuto una risposta significativa alle fluttuazioni dei business cycle americani. In particolare, gli shock della domanda aggregata US contano per più di un quinto della varianza del prezzo del petrolio considerando un orizzonte temporale di 12 o più mesi.
Inoltre, l'assunzione che il prezzo del petrolio sia predeterminato con riferimento alla produzione industriale US non è supportato da questa analisi, piuttosto è chiaramente visibile nei dati una casualità opposta tra l'economia US e i costi energetici. Gli effetti stimati (persistentemente negativi) degli shock produttivi sulla produzione US risultano essere simili a quelli trovati nell’analisi di Kilian.
Al contrario invece gli effetti di uno shock positivo della domanda, sono diversi da quelli considerati dallo stesso economista.

Secondo la sua analisi gli effetti della domanda globale sono da ricercare nell’evoluzione della produzione US che subisce una variazione iniziale positiva per poi ridursi dopo circa 2 anni (nel modello da noi considerato questa subisce un incremento persistente). Il risultati nella nostra analisi sono coerenti con quelli visti nell’analisi empirica, la parametrizzazione considera un basso livello di sostituibilità tra beni internamente ed esternamente prodotti. Complessivamente, le stime mostrano come l’identificazione di una variazione dei prezzi petroliferi è la chiave per comprendere le reazioni della produzione industriale US.

Questo modello ci permette inoltre di comprendere l’instabile correlazione esistente tra le fluttuazioni dei prezzi petroliferi e l’attività economica degli Stati Uniti d’America. I segni di questa correlazione dipenderanno quindi dal tipo di shock che colpisce le economie, e quindi, l’esistenza di una correlazione negativa quando si hanno periodi dominati da shock sull’offerta, viceversa correlazione positiva nei periodi di aumento della domanda di beni da parte dei paesi US oppure RM.
La correlazione incondizionata rilevata attraverso l’utilizzo del metodo dei minimi quadrati, riguardante il prezzo del petrolio e la produzione industriale US, è debole poiché si fonde con diversi segni di correlazione condizionata.