Risk management in sala parto e camera operatoria di ginecologia: gestione e prevenzione degli errori

La sala operatoria e la sala parto rappresentano dei luoghi in cui il personale sanitario, spesso, si trova a dover agire in maniera precipitosa rischiando, talvolta, di commettere errori perché non si dispone del tempo necessario per un confronto, uno scambio di opinioni o, addirittura, per consentire un passaggio di consegna. La comunicazione in emergenza rappresenta l’elemento essenziale per riuscire ad adottare una corretta sequenza di azioni. “Non è esagerato sostenere che la comunicazione fa il gruppo, ovvero che il gruppo si fonda soprattutto come territorio comunicazionale. Ovviamente non c’è bisogno di ripetere che della comunicazione fanno parte l’ascolto, il silenzio, la noia, la confusione”.

Può essere utile ricordare alcune semplici regole:
• si può comunicare anche con suoni, movimenti, immagini (comunicazione non verbale);
• in situazioni di emergenza comunicare con chiarezza messaggi semplici ed essenziali;
• è importante far riferimento ad un leader del gruppo che sappia moderare, far emergere esclusivamente i messaggi fondamentali;
• è utile creare uno spazio di sovrapposizione temporale al cambio di turno degli operatori al fine di consentire lo scambio di consegne;
• al termine di ogni situazione di emergenza, prevedere un incontro del team per evidenziare i punti critici dell’evento proponendo, contestualmente, le azioni correttive per eventi futuri.

Ulteriore importanza, come già accennato nel precedente capitolo, deve essere attribuita alla formazione del personale che va intesa, non solo come “conoscenza” delle tecniche specifiche della figura professionale ma, anche, delle principali nozioni di risk management applicate al proprio contesto lavorativo.
Ciò permette di evidenziare eventuali lacune nei processi assistenziali e di cura e di consentire il miglioramento continuo dell’intero processo, rendendo più difficile per gli operatori incorrere in un errore e, contestualmente, consente agli stessi di mettere in atto tempestivamente tutte le misure necessarie per contenere gli effetti, nel caso in cui l’errore si dovesse presentare.

L’aggiornamento continuo o ECM, per i professionisti sanitari, la piena applicazione (e quindi conoscenza) delle linee guida, delle raccomandazioni e, solo quando queste non fossero presenti, il ricorso alle buone pratiche in medicina (così come sottolineato dalla L. Gelli), costituiscono solide basi per orientare la pratica clinica verso standards di qualità sempre più elevati.