Lutto perinatale: aspetti diagnostici e trattamento

Nei reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali degli Stati Uniti sono stati sviluppati i primi protocolli di sostegno al lutto. È importante che questi vengano utilizzati in modo appropriato, cioè non raccomandando interventi standardizzati, ma adattandoli a ciascuna coppia e a ciascuna situazione.
Inoltre è altresì importante tenere sempre conto delle persone quando si discute con loro.

Tuttavia, in generale, ciò che si fa è spiegare sempre chiaramente ai genitori tutte le informazioni di cui dispongono e rispondere alle domande poste a loro, in modo sensibile ed empatico, sottolineando i fatti che sono accaduti. Non è colpa di nessuno e tutti sono invitati a partecipare, ad esprimere e condividere sentimenti ed emozioni, chiarendo che le reazioni emotive sono normali.

Il personale incoraggia i genitori a guardare, tenere in braccio, cullare e parlare con i loro bambini. Danno loro dei ricordi da conservare, per rendere reale il bambino e per elaborare la perdita, come foto, braccialetti identificativi, impronte di mani e piedi, primi vestiti, ecc. Si consiglia inoltre alle coppie di attendere, prima di iniziare una nuova gravidanza, finché il dolore non si sia risolto e, secondo gli studi, il tempo medio per farlo è di circa 6 mesi (Stotland & Stewart, 2002).

Anche per il personale infermieristico, che svolge un ruolo vitale come spiegato in precedenza, la supervisione e la comunicazione all'interno del team sono importanti per evitare stress e burnout derivati da queste situazioni complicate (Flenady et al., 2014).

I genitori erano scioccati, avevano difficoltà a comprendere le informazioni e avevano difficoltà a prendere decisioni. Il personale deve essere molto calmo e fornire informazioni accurate, obiettive e incentrate sulla famiglia. Tuttavia, è importante dare ai genitori autonomia nelle loro scelte e ripetere le informazioni importanti in modo che i bambini capiscano.

Un altro punto su cui è importante che l'operatore intervenga con sensibilità riguarda l'autopsia, che è l'unica indagine che fornisce risposte sulla morte. È necessario che i genitori capiscano l'importanza di questo'ultima ed è importante spiegare loro e indirizzarli affinché decidano di eseguirla. I dati dello studio indicano che chi la rifiuta rimpiange poi di non averla fatta rispetto a chi decide di eseguirla (Flenady et al., 2014).

Il primo intervento che può essere effettuato è quello dell'assistenza prenatale, indipendentemente dalla diagnosi, poiché i problemi della gravidanza possono essere individuati nel primo e nel secondo trimestre, quindi restare vicini alla famiglia se si decide di interrompere la gravidanza oppure proseguire una gravidanza con un feto affetto dalla patologia (Koopmans et al., 2013).

Le donne che hanno avuto un aborto spontaneo a causa di anomalie fetali corrono un rischio maggiore di provare dolore.

Pertanto, è importante che siano supervisionate da un team addestrato a supportarle (Koopmans et al., 2013).

Un'alternativa all'interruzione della gravidanza sono le cure palliative neonatali, che mirano ad alleviare le sofferenze del bambino, fornire al bambino e alla famiglia un sostegno adeguato e un sostegno alla decisione di interrompere le cure e preparare, dunque, la famiglia alla morte del bambino.