Sviluppo sostenibile e agricoltura

I vertici internazionali hanno avuto il merito di:
- sensibilizzare le Autorità politiche per problemi relativi all’ ambiente e allo sviluppo;
ricercare sistemi di sviluppo diversi ma affini ai normali modelli di crescita economica dei Paesi (soprattutto quelli in via di sviluppo).

A prescindere dai diversi modelli di sostenibilità occorre che i policy makers, volti a perseguire delle politiche tendenti alla “crescita sostenibile“, devono realizzare strategie coniugate alla crescita, al miglioramento delle condizioni di vita e all’influenza sull’ambiente, che l’uomo con le sue attività produce.

Abbiamo, così, tre orientamenti dello sviluppo sostenibile: ambiente, economia e società. A tal proposito il Rapporto Brundtland ha enfatizzato la dimensione economica e sociale della sostenibilità.

Le tre direttrici che un policy maker deve seguire per realizzare una politica volta allo sviluppo sostenibile devono essere integrate tenendo conto dell’ecosistema. Vi sono, però, difficoltà tecniche e politiche per integrare i tre ordinamenti ed indirizzare la dimensione internazionale dello sviluppo sostenibile. Sono, così, necessari tre tipi di cambiamento:

globali come le misure volte a combattere il cambiamento climatico e il buco dell’ozono;
nazionali come le politiche fiscali, sociali e commerciali;
locali come la destinazione delle risorse.

La pressione dell’uomo a livello locale è visibile nel breve-medio termine; a livello globale nel medio-lungo termine.