Le strategie di successo

I primi computer Apple furono assemblati in una fabbrica costruita direttamente dall'azienda (Isaacson, 2011), ma da molti anni tutti i processi relativi alla realizzazione dei prodotti, tranne la progettazione, vengono esternalizzati.

Apple utilizza una moltitudine di fornitori internazionali per ottenere le singole parti che, una volta assemblate, costituiscono il prodotto finito. I fornitori cambiano continuamente a seconda della qualità e dei prezzi che riescono ad offrire e vengono scelti ogniqualvolta l'azienda progetta un nuovo prodotto. I fornitori producono, seguendo i progetti di Apple, le varie parti dei prodotti e le spediscono in Cina per essere assemblate da Foxconn, un'enorme azienda specializzata nell'assemblaggio di prodotti tecnologici. Il personale dell'impresa cinese viene direttamente istruito da dipendenti di Apple. Tutta la merce assemblata a Foxconn viene poi inviata ai vari canali distributivi che si occupano della vendita ai consumatori.

La Apple ha motivazioni interne ed esterne che la spingono all'internazionalizzazione:

• interne: l'azienda vuole sfruttare i propri vantaggi competitivi nei mercati esteri e utilizza i fornitori internazionali che le consentono di ottenere un buon rapporto qualità/prezzo. Inoltre, operando a livello mondiale, la Apple riesce a perseguire economie di scala.
• esterne: i concorrenti di Apple spingono l'impresa ad internazionalizzarsi per difendere il proprio prestigio e per farsi conoscere da tutto il mondo. Inoltre, la concorrenza obbliga Apple a cercare fornitori internazionali per competere sui costi. L'azienda è obbligata a cercare fornitori esteri anche dal fatto che non esistono aziende fornitrici americane di tutti i singoli pezzi che servono a costruire i prodotti.

L'approccio che l'impresa utilizza nei confronti delle culture straniere è quello di ignorarle. Apple, infatti, non adatta i prodotti ai singoli mercati, ma li propone standardizzati, uguali in tutto il mondo. L'impresa tenta di imporre nel mondo la propria cultura aziendale, anche nei confronti dei fornitori. L'unico adattamento culturale che l'impresa applica riguarda il fatto che vende prodotti ormai fuori catalogo nei Paesi in via di sviluppo, per il fatto che i cittadini di quegli Stati non hanno la stessa disponibilità economica di quelli dei Paesi più sviluppati. Questo è il caso del mercato cinese, nel quale Apple mise in commercio gli iPhone 4 mentre nei mercati più ricchi iniziò a vendere il 5S.

L'internazionalizzazione di Apple è quindi suddivisa in:
• internazionalizzazione dei mercati di sbocco: l'azienda vende i propri prodotti in tutto il mondo con le modalità diretta (Apple Store e Apple Store online), indiretta (Apple Reseller e operatori telefonici) e cooperativa (Apple Premium Reseller)
• internazionalizzazione della produzione: Apple utilizza svariati fornitori localizzati in tutto il mondo per la produzione e l'assemblaggio dei propri prodotti;
• internazionalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo: l'azienda svolge attività di R&S direttamente negli USA, ma spesso sfrutta le innovazioni apportate dai propri fornitori per realizzare prodotti rivoluzionari;
• internazionalizzazione finanziaria: Apple ha molti azionisti internazionali (Yahoo! Finanza Italia).