Il corpo femminile come luogo di consumo: vendere la chirurgia estetica in Libano
Storia della chirurgia estetica
Protesi personalizzate per un risultato unico e naturale, rinfoltimento del cuoio capelluto senza cicatrici, un naso nuovo che non stravolga la fisionomia del volto: sono solo alcune delle promesse della chirurgia estetica, ramo della chirurgia plastica che - insieme a quella ricostruttiva - modifica, corregge o migliora l'aspetto estetico e funzionale del corpo. Una tendenza in costante aumento, che non registra un segno negativo neppure in piena crisi economica: il numero di interventi estetici è aumentato del 59% dal 2000 ad oggi. Ormai considerata un fenomeno di massa, la chirurgia estetica è diffusa in tutto il mondo.
Ma sbaglia chi pensa che l’attenzione nei confronti del proprio corpo sia una moda attuale; la necessità di migliorare l’aspetto fisico si perde nella notte dei tempi. I primi interventi di chirurgia plastica ed estetica sembrano risalire addirittura agli antichi egizi: nel papiro di Edwin Smith è riportata la più antica segnalazione relativa ad interventi chirurgici praticati sul viso, datata attorno al 3000 a. C. Particolari più precisi ci sono giunti poi dall’India, dove in epoca Veda, che si estende dall’immigrazione degli indù nel Punjab fino all’800 a. C., si praticava correntemente la ricostruzione del naso per rimediare alla sua amputazione, che costituiva la pena stabilita per adulterio ed altre colpe considerate “infamanti”.
Il Medioevo segna una pausa d’arresto in questa disciplina, poiché la chirurgia plastica diventa un tabù: la Chiesa obbliga ad accettare la malformazione fisica come manifestazione divina, tanto che papa Innocenzo III proibisce qualsiasi intervento chirurgico.
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Il corpo femminile come luogo di consumo: vendere la chirurgia estetica in Libano
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Favaro |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Pubblicità e comunicazione d'impresa |
Relatore: | Nicoletta Vasta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 192 |
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