I comuni e la finanza creativa: dalla deregulation ai derivati di credito
Storia dei derivati
William Sharpe individua il primo contratto di opzione nel libro della Genesi nella Bibbia, cap. 29: Giacobbe ottiene la possibilità di sposare Rachele ( l'undelying asset) in cambio di sette anni di lavoro ( il premio) per il padre di lei, Labano; allo scadere dell'option, però, Labano sostituisce l'asset Rachele con l'altra figlia, Lea.
Giacobbe decide quindi, in assenza di ogni possibilità di vedere riconosciuta la validità del contratto verbale stipulato sette anni prima, di lavorare altri sette anni e avere infine Rachele.
La mancanza di controllo sul “mercato” ha reso possibile la violazione degli accordi presi nonché l'insoddisfazione delle parti contraenti; Giacobbe ha pagato due volte il premio e ha ottenuto un asset svalutato dal tempo. L'esperienza storica dei mercati finanziari ha contribuito a implementare le attività di controllo e regolamentazione onde rendere più efficiente e più sicuro lo scambio tra le parti ed evitare fallimenti.
Le popolazioni medio orientali già conoscevano e utilizzavano i future sui prodotti agricoli (o meglio promesse di pagamento); lo scambio prefissato dei prodotti in una data futura nasceva per garantirsi la possibilità di sostentamento, anche in caso di condizioni climatiche avverse.
A prova di ciò esistono tavolette cuneiformi che riportano in modo molto dettagliato i termini dei contratti sul grano e sugli altri prodotti alimentari.
L'elevato grado di regolamentazione e i controlli resero questi contratti sicuri e molto utilizzati tra le popolazioni medio-orientali prima di Cristo.
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I comuni e la finanza creativa: dalla deregulation ai derivati di credito
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Informazioni tesi
Autore: | Filippo Amendola |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Maria Carmela Schisani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 116 |
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