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La moneta elettronica in Italia, caratteristiche, normativa e sviluppi del fenomeno

Stato dell’arte della moneta elettronica

Ai giorni nostri la grande spinta all’utilizzo della moneta elettronica è riscontrabile principalmente in due fattori: l’e-commerce, il commercio che avviene su internet, e i pagamenti digitali, da quelli effettuati con la propria carta presso un qualsiasi rivenditore o professionista, fino ad arrivare al pagamento virtuale eseguito cashless attraverso il proprio smartphone.
In Italia la diffusione dell’e-commerce figura in crescita negli ultimi anni, sia per un’accelerazione di tutto il sistema Italia all’utilizzo di internet e alla ricerca di un sempre minore digital divide tra la popolazione, sia perché spesso è il mercato stesso che porta il consumatore finale a preferire l’acquisto online piuttosto che in loco dal fornitore.
Nel nostro paese il valore del fatturato e-commerce del 2018 è stimato in 41,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% sul 2017.
Seppure il valore dell’e-commerce in Italia è in costante crescita negli ultimi anni, rimaniamo all’interno dell’area Euro uno dei Paesi, se non il Paese, con la più bassa percentuale di utilizzo di moneta elettronica rapportata al numero della popolazione. Nel corso degli anni non abbiamo saputo per esempio cogliere il valore della digitalizzazione di molti servizi bancari o finanziari, i quali faticano ad imporsi come sistema base di servizi alla clientela, la quale predilige ancora il rapporto umano con la propria filiale di riferimento.
Esiste anche una diffusa diffidenza al mercato online, e ancora di più alle carte di pagamento, che siano di debito o di credito, le quali funzionano tramite password, pin, e operazioni tecnologiche, e il timore dei consumatori di subire una frode informatica è ancora molto forte, facendo prediligere l’utilizzo del contante. Questa diffidenza e questi timori bloccano inevitabilmente uno sviluppo più ampio dei pagamenti digitali, i quali negli ultimi anni sono stati invece fortemente consigliati e agevolati dalle Istituzioni.
Per quanto riguarda invece i pagamenti tramite moneta elettronica, ma effettuati presso il rivenditore, nonostante siamo uno dei Paesi europei con il maggior numero di terminali pos attivi (vedi figura 2), c’è ancora una larga fetta di venditori al dettaglio i quali non accettano pagamenti tramite carta (nella maggior parte dei casi lamentano una commissione per operazione troppo alta da riconoscere al fornitore del pos stesso, spesso una banca), oppure la accettano solamente al di sopra di una certa somma, oppure ancora, accettano i pagamenti tramite il “bancomat”, ma non accettano le carte di credito. Insomma il mercato al dettaglio italiano presenta ancora degli ostacoli all’utilizzo della moneta elettronica. Ostacoli che non troviamo in molti altri Paesi europei, dove è ormai consuetudine pagare tramite carta in qualsiasi esercizio, e mediamente anche per importi più piccoli.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La moneta elettronica in Italia, caratteristiche, normativa e sviluppi del fenomeno

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Manuelli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2019-20
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Anna Ruggiero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 34

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