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BADS e WAIS-R in un gruppo di soggetti anziani

Spearman: il fattore “g”

Sulla base di studi che impiegavano l’analisi fattoriale, Spearman (1941) ha concluso che l’intelligenza può essere compresa sia nei termini di un singolo fattore generale implicato nella prestazione in tutti i test di abilità mentale, che nei termini di un tipo specifico di test di abilità mentale (ad esempio, i calcoli aritmetici).
Data la loro limitata applicabilità, i fattori specifici sono, secondo l’autore, di poco interesse. Il fattore generale o fattore “g” racchiude il nucleo dell’intelligenza. Per Spearman il fattore “g”, riconducibile ad una sorta di “energia mentale”, costituisce la chiave per la comprensione dell’intelligenza. Verso la fine degli anni ‘30, Thurstone (1938) propose un modello che racchiudeva il nucleo dell’intelligenza non in un singolo, bensì in sette “abilità mentali primarie” quali: la comprensione verbale, la fluidità verbale, la capacità numerica, la visualizzazione spaziale, la memoria, il ragionamento e la velocità di percezione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

BADS e WAIS-R in un gruppo di soggetti anziani

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Informazioni tesi

  Autore: Annalisa Bello
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Arturo Orsini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 149

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Parole chiave

bads
fattore g
funzioni esecutive
intelligenza
invecchiamento normale
normal aging
terza età
wais-r

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