Giovani e alcol. Un approfondimento empirico nella realtà feltrina
Sottocultura alcolica giovanile
Riprendendo il concetto di subcultura, che abbiamo visto parlando delle teorie sociologiche e adattandolo al problema dei consumi alcolici da parte dei giovani, possiamo prima di tutto evidenziare che negli anni ‘80 l‘indagine sociologica ha messo in evidenza come il sottosistema giovanile altro non sia che la riproduzione miniaturizzata di quanto avviene nel mondo adulto. Per quanto riguarda la cultura alcolica, la distanza tra giovani e adulti non c‘ê forse mai stata, come evidenziato da varie indagini che hanno messo a confronto il bere giovanile e quello adulto.
Quando si cercano spiegazioni degli abusi alcolici giovanili si tende a sottolineare come siano spesso motivati dalla ricerca di uno status adulto: si comincia a bere alcolici o si comincia a berli fuori casa per dimostrare di essere grandi. E quando adulti si diventa realmente, possiamo osservare che, dal punto di vista dei consumi alcolici, si verifica generalmente un calo progressivo, solitamente attorno ai trent’anni. Le ragioni della maggior concentrazione di consumi nella fascia d‘età tra i 15 e i 24 anni vengono fatte risalire ad una serie di fattori, come la libertà di disporre del proprio tempo fuori casa senza vincoli familiari, né rispetto alle proibizioni dei genitori per i più giovani, né rispetto alle esigenze di una nuova famiglia per gli sposati, correlata ad una maggiore disponibilità economica mano a mano che si entra stabilmente o saltuariamente nel mondo del lavoro, ed infine un‘accettazione sociale di comportamenti ad alto rischio come parte integrante del processo di transizione alla vita adulta.
A questo proposito, cioè dei meccanismi socioculturali legati al passaggio alla condizione adulta, c‘ê da sottolineare che se infanzia e adolescenza sono vissute come fase transitoria per eccellenza della vita e non godono per tanto di uno status sociale preciso e riconosciuto, la giovinezza si caratterizza come il momento cruciale di tale passaggio alla condizione ?vera?, che ê quella adula, ed ê perciò marcata fortemente nel senso dalla liminalità (Turner, 1976; van Geneep, 1909): essa è la zona del limite, che si attraversa per mezzo di rituali e di pratiche forti, rischiose, non soltanto tollerate, ma anche in qualche modo previste e incoraggiate, ed è una zona di poliformismo culturale, cioè di sperimentazione di configurazioni ritenute estranee, altre rispetto ai modelli dominanti del proprio ambiente socio-culturale. I rituali di abuso alcolico giovanile rientrano dunque perfettamente in questo modello esplicativo e poiché la società occidentale risulta sempre più adultocentrica, modellata cioè in funzione dei bisogni tipici, presunti o reali, della popolazione adulta, la ricerca di un‘identità adulta, conformista oppure alternativa, può diventare per i ragazzi un problema sempre più pressante (Cottino, Prina, 1997, pp.53-55).
Considerato quindi che il bere adolescenziale si configura come un‘attività simbolica atta a segnare l‘uscita dall‘infanzia e che i giovani probabilmente sono la categoria sociale che maggiormente sperimenta i benefici dell‘alcol (dall‘aiuto nell‘interazione con l‘altro sesso, nell‘esprimere i propri sentimenti, nell‘essere più socievoli) (Cottino, Prina, 1997, p.59), il loro comportamento si configura quindi come aberrante rispetto alla loro posizione sociale e al ruolo che dovrebbero svolgere, quello cioè di giovani e non di adulti. Riprendendo la concezione dello strutturalfunzionalismo, che definisce deviante ogni comportamento che si allontana dal ruolo previsto per ogni individuo, a seconda della sua posizione sociale nel sistema, i giovani che utilizzano in questo modo l‘alcol sono definiti devianti dalla collettività, in quanto, secondo queste teorie, il loro comportamento è aberrante rispetto alla loro posizione sociale e al ruolo che dovrebbero svolgere.
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Giovani e alcol. Un approfondimento empirico nella realtà feltrina
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Zambelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze sociologiche |
Relatore: | Federico Neresini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 200 |
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