Il sonno e i suoi disturbi: un approccio multidisciplinare. Attività di tirocinio presso il centro di Medicina del Sonno dell’ASST Spedali Civili di Brescia
Sonno e funzioni cognitive
Come accennato nel primo capitolo, il sonno è un processo fondamentale, motivo per cui anche nel DSM-5, la “bibbia” della psichiatria e della psicologia clinica di tutto il mondo, nell’introduzione dei “Disturbi del sonno-veglia”, vengono sottolineate le implicazioni
cognitive e comportamentali a cui spesso va incontro la persona con questo tipo di problemi.
Si legge infatti nel DSM-5 che:
i disturbi del sonno sono spesso accompagnati da depressione, ansia e modificazioni cognitive che devono essere prese in considerazione nella pianificazione e nella gestione del trattamento.
Viene anche poi evidenziato che i disturbi del sonno possono costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di dipendenze: è stato dimostrato che alterazioni del sonno persistenti (l’insonnia così come l’eccessiva sonnolenza) sono fattori di rischio per lo sviluppo successivo di malattie mentali e per i disturbi da uso di sostanze.
Nel 1996, una meta-analisi che prendeva in esame ben 143 studi per un campione complessivo di 1932 soggetti, ha fatto emergere che l’umore è più colpito dalla deprivazione di sonno rispetto alle performance motorie e cognitive.
Ridurre il sonno di un individuo, secondo lo studio del 2007 di Banks e Dinges apparso su Journal of Clinical Sleep Medicine, può causare una gamma di deficit neurocomportamentali che includono:
- mancanza di attenzione
- rallentamento della memoria di lavoro
- ridotto rendimento cognitivo
- deflessione del tono dell’umore
- perseverazione del pensiero
Un altro articolo del 2019 apparso su Journal of the International Neuropsycological Society, dimostra che una scarsa e povera qualità del sonno si associa ad una ridotta capacità nella memoria di lavoro, anche dopo aver preso in considerazione gli effetti di un umore depresso. Lo studio conduce ad una maggiore comprensione delle relazioni tra qualità del sonno, umore depresso, età e memoria di lavoro, specificando gli effetti della qualità del sonno, dell'umore depresso, e invecchiamento per capacità e precisione di memoria di lavoro, osservando i loro effetti individuali / indipendenti sulla memoria tramite una path analysis - tecnica statistica che permette di stimare l'intensità degli effetti esercitati da determinate variabili (Xie, Berry, Lustig, Deldin, & Zhang, 2019). Un altro articolo del 2019 si focalizza sulla qualità del sonno e apprendimento, concentrandosi direttamente su un campione di studenti. Infatti anche se numerose ricerche hanno riportato connessioni tra sonno e funzioni cognitive, rimane una mancanza di dati quantitativi che utilizzano misure oggettive per valutare direttamente l'associazione tra sonno e rendimento scolastico (Okano, Kaczmarzyk, Dave, Gabrieli & Grossman, 2019).
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il sonno e i suoi disturbi: un approccio multidisciplinare. Attività di tirocinio presso il centro di Medicina del Sonno dell’ASST Spedali Civili di Brescia
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Ciavarra |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Neuroscienze cliniche: valutazione, diagnosi e riabilitazione neuropsicologica e neuromotoria |
Anno: | 2020 |
Docente/Relatore: | Maria Pia Pasolini |
Istituito da: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 35 |
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