Autismo: strategie d'intervento a confronto e alcuni aspetti psicofisiologici
Soggetto autistico versus soggetto sociale
Come per ogni essere umano il primo confronto interpersonale avviene all'interno del sistema primario familiare.
Il bambino autistico, come ogni altro bambino, viene al mondo già carico di un bagaglio di aspettative e di fantasmi che poggiano le basi su una condizione che prima di essere emozionale è filogenetica.
Il nascituro per la famiglia è un proseguo di quel progetto di vita immerso in un sistema sociale con standard di valutazione, ben definiti, rispetto alle adeguatezze dei soggetti che ne fanno parte.
Il figlio prima ancora di nascere, e prima di connotarsi come adeguamento dei desideri genitoriali, figura nei loro fantasmi come una sorta di collante nel passaggio generazionale.
La comparsa della ferita narcisistica alla nascita di un figlio disabile in generale e autistico in particolare s'incunea anche in un enorme fantasma che, in lingua Darwiniana, possiamo chiamare “della specie”. In altre parole prima di essere un individuo all'interno di una famiglia, di un ambito sociale, il bambino è parte della specie umana, una specie che ha la sua evoluzione di tipo darwinistico anche nell'illusione inerente alla tendenza “salvifica” della perfezione, tendendo a promuoversi e a vedersi come una specie perfetta.
Da questo deriva il narcisismo primario che, se pur accantonato nella sua forma macroscopica, si ripresenta ogniqualvolta l'essere umano si trovi di fronte a una trasformazione (Guerra Lisi, 2005).
Il vantaggio di poter agire a vantaggio della perfezione umana rilancia questo fantasma darwinistico della selezione della specie.
La nascita di un figlio autistico si presenta come un evento drammatico poiché fuoriesce dalla possibilità di una narrazione evoluzionistica che segua criteri filogenetici e fantasmatici, per entrare all'interno di un sistema di significati che trovano spazio e significato solo nei tentativi eziopatogenetici della scienza medica e nelle sue descrizioni patogene del disturbo.
Chi nasce “diverso” nasce già “fuori” da quei significati che formano la trama costituente la radice del rapporto tra il soggetto, la società e la specie, questa frattura si presenta come insanabile e insanata.
In questo contesto risulta normale che la prima risposta genitoriale all'inaudita situazione sia il rifiuto.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Autismo: strategie d'intervento a confronto e alcuni aspetti psicofisiologici
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Informazioni tesi
Autore: | Stefania Conversano |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Vezio Ruggieri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 105 |
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