Servizio sociale e sistema penitenziario, tesi comparativa sulla rieducazione penitenziaria in Italia e in Spagna

La rieducazione e il reinserimento sociale costituiscono un fine primario per il sistema penitenziario spagnolo. Attraverso la rieducazione si prova a intervenire sui fattori che hanno influito nella commissione del reato e quindi si evita il rischio di recidiva. Mentre con il reinserimento sociale si tenta una reintegrazione del soggetto nella sua comunità, cercando di superare le carenze e i conflitti che prima caratterizzavano la sua situazione sociale e che lo portarono a delinquere; per il suo conseguimento, è perciò necessario che il soggetto non si allontani troppo dalla realtà.
L'amministrazione penitenziaria è incaricata di questo compito costituzionale di rieducazione e di reinserimento sociale, deve quindi programmare un percorso di trattamento penitenziario personalizzato ad ogni condannato, secondo il trinomio osservazione, classificazione e trattamento , che è l'essenza dell'individualizzazione scientifica; il trattamento che si applicherà al soggetto consisterà nell'utilizzo programmato, dinamico ed integrale di metodi biologici, psichiatrici, pedagogici e sociali in relazione alla sua personalità. La reintegrazione dipende dal grado di marginalità sociale che l'individuo vive a causa nel suo periodo in carcere, che è un momento di isolamento affettivo e sociale, che comporta la perdita dei ruoli e produce un deterioramento dell'identità e dell'autostima; è un periodo in cui ci si allontana dai valori e dai principi della vita reale, per assimilare la abitudini, le regole, le norme e la cultura della sottocultura carceraria.

Quindi non si ha alcun controllo sulla propria vita ed è proprio questa mancanza che dà al soggetto una sensazione di ansia, anche nei confronti del futuro, che non appare modificabile e gestibile. L'esperienza del carcere è quindi molto complessa, per questo richiede un particolare attenzione, sia lungo tutto il percorso, sia nel momento della scarcerazione, che sarà tanto più dure, quante più problematiche il soggetto si troverà ad affrontare. Per esempio la famiglia nel momento dell'uscita dal carcere è fondamentale, sia perché rappresenta il legame più importante che l'individuo può avere in senso affettivo, sia perché è l'agente di socializzazione più importante, attraverso cui la persona potrà riacquisire, anche se gradualmente, tutti i ruoli e le responsabilità che nella struttura penitenziaria gli erano stati tolti. Così come la famiglia è molto importante anche il lavoro, che restituisce i ruoli e le responsabilità effettive all'individuo. In definitiva fondamentale per il detenuto e per il suo percorso penitenziario, è appunto il legame che l'individuo mantiene con l'esterno.

Un legame dato dalla presenza di un'occupazione, dal contatto con i familiari, ma soprattutto dato dal fatto che il soggetto ha mantenuto in generale con la società e la realtà una connessione, non dimenticando la differenza tra realtà carceraria e realtà quotidiana, dove non esiste un controllo continuo con tempi e spazi prestabiliti. In conclusione, è proprio il servizio sociale che ha il compito di agevolare ed aiutare il mantenimento di un contatto con la realtà da parte del detenuto, realizzando un percorso di accompagnamento e di supervisione, che guidi il soggetto durante tutto il trattamento e che lo porti a riabituarsi alla vita quotidiana, aiutandolo a ricostruire un ambiente di vita positivo.