Il pensiero conservatore e le tecniche comunicative di Frank Luntz. Gli effetti sul linguaggio delle politiche italiane e statunitense. Un'analisi corpus-based.

Berlusconi, al momento in cui entra in politica, è un imprenditore affermato, proprietario di molte aziende nei campi della comunicazione di massa, dell'editoria, dell'intrattenimento, dell'edilizia, dello sport e della grande distribuzione.
La sua presenza nel campo politico italiano deve confrontarsi con la perenne accusa di illegittimità, proprio a causa dell'attività imprenditoriale che costituirebbe un profondo “conflitto di interesse” con il ruolo di amministratore dello Stato. Senza occuparsi di quelle che sono le controversie che caratterizzano l'impegno politico di Berlusconi e le accuse e i procedimenti giudiziari a suo carico, occorre osservarne per ora il punto di vista comunicativo da un punto di vista generale, riservando alla parte successiva del lavoro un'analisi più dettagliata.
Un aspetto particolare del linguaggio “berlusconiano” riguarda la definizione del personaggio Berlusconi. Il Cavaliere tende a presentarsi come una persona allegra, scherzosa e con la battuta pronta. All'interno di questo dipinto rientrano le numerose gaffes che gli vengono attribuite, alcune da lui stesso smentite, altre no. La figura del premier che vuole essere proposta è quella di un leader carismatico e vincente a cui però non manca la volontà di divertire e divertirsi. Se si pensa a Berlusconi come uomo, ci si accorge che lo si conosce in modo approfondito. La gioventù di successo, l'amore per il canto e per la musica, le battaglie condotte contro i suoi nemici, ma anche le sue debolezze, come l'essere pieno di sé e la passione per le donne.
Il personaggio Berlusconi è quindi ben raccontato ed in tal modo si ottiene l'effetto di renderlo familiare al grande pubblico. Egli stesso, quando parla di sé, lo fa andando spesso oltre righe, con paragoni improbabili, ma sempre accompagnati da un filo di autoironia. Si riportano più esempi in cui Berlusconi si paragona a Gesù Cristo: nel 1994 si autodefinì “unto dal Signore” e nel 2006 disse: “Io sono il Gesù Cristo della politica, una vittima, paziente, sopporto tutto, mi sacrifico per tutti”. In un'altra occasione si propose in una citazione biblica: “Lasciate che i pargoli vengano a me”, disse il presidente del Consiglio in tono scherzoso per consentire ai due giovanissimi sostenitori di avvicinarlo per una foto. E poi, scherzando dopo aver dato un’occhiata ai giornalisti presenti: “Adesso mi diranno che mi paragono a Gesù...”.
Inoltre, come Bush, Berlusconi è dotato di una parlata caratteristica e chiaramente riconoscibile. Il linguaggio usato non è particolarmente ricercato e risulta accessibile a tutti.