L’immigrazione straniera nella città di Pisa: dalla gestione dell’emergenza al progetto d’interazione multiculturale

Nata a Pisa il 15 settembre 2004, la Società della salute è un Consorzio pubblico costituito, ai sensi del Piano Sanitario Regionale Toscano 2002 - 2004 e del successivo Atto di Indirizzo della Giunta Regionale Toscana, dai 9 Comuni della Zona Sociosanitaria Pisana e dall’ Azienda USL 5.
La Società della Salute assume le funzioni di governo e di programmazione delle attività: socio assistenziali, sociosanitarie,sanitarie territoriali e specialistiche di base.
“L’obiettivo della Società della salute è quello di garantire il benessere sanitario e sociale all’intera popolazione presente sul territorio della Zona Pisana, Valdera ed Alta Val di Cecina. Nel momento in cui l’utente è anche un immigrato, il consorzio avvia una serie di procedure volte a soddisfarne i bisogni fondamentali: salute, alloggio, istruzione, protezione da rischi di marginalità attraverso interventi di accoglienza, mediazione e informazione”. (Statuto aggiornato al 2010)
Il lavoro del Consorzio riguarda tutti cittadini, ma i dirigenti, coordinati dagli Assessori alle Politiche Sociali e Sanitarie dei vari comuni, per ciò che concerne il supporto e la presa in carico dell’utente immigrato attivano delle procedure volte a rispondere a delle esigenze più complesse rispetto a quelle degli utenti italiani.
A tal fine, viene proposto un servizio che tiene conto di tutte le dinamiche che caratterizzano un soggetto migrante, portatore di una cultura diversa da quella italiana, e di credenze e usi a volte non conciliabili con la nostra. La SdS ha attivato, infatti, delle sezioni specifiche che hanno come comune denominatore un lavoro di mediazione linguistica e culturale continuo.
Sono state create delle strutture che garantiscono l’assistenza sanitaria e socio assistenziale ai migranti, che forniscono prestazioni mediche gratuite e si occupano della gestione delle procedure per l’assegnazione di un alloggio. Il lavoro degli operatori è inoltre diversificato in base all’etnia d’appartenenza del migrante: sono molteplici, ad esempio, i progetti volti a garantire la sicurezza all’interno dei campi nomadi e ad evitare la dispersione scolastica dei minori, o diversamente, a indurre le donne dell’Africa a non praticare l’infibulazione genitale. “Sostegno, aiuto e prevenzione” sono le parole d’ordine delle Società della salute della Zona Pisana. “Il nostro compito è quello di gestire i servizi presenti sul territorio: gli sportelli pubblici di informazione, le case di accoglienza…Ed è proprio su questo punto che lavoriamo maggiormente, costituendo dei servizi esclusivamente destinati agli stranieri senza residenza. Gli utenti con i quali abbiamo a che fare hanno essenzialmente bisogno di casa, lavoro e cura della salute, e noi facciamo tutto questo mediando il percorso che va dall’accoglienza alla stabilizzazione sul territorio. Oltre a questo è fondamentale dare allo straniero degli strumenti per potersi muovere nella società ed è opportuno partire dalla lingua: senza di questa non può esserci integrazione. E non può esserci integrazione nemmeno se manca una conoscenza vera dei bisogni di queste persone, se non si creano le condizioni per sostenerli e dargli fiducia responsabilizzando il soggetto migrante. Cerchiamo di instaurare delle relazioni personali che abbiano alla base fiducia e responsabilità morale.”. (Dott.ssa Colombini, Responsabile Ufficio immigrazione, 3 agosto 2010)